ALIFE. “Un Comune allo sfascio”: dai telefoni che non funzionano ai servizi essenziali carenti. Nel mentre si raddoppiano (quasi) le indennità di carica.

“Sono due settimane che provo a telefonare ma i telefoni o risultano occupati o squillano e dopo risulta occupato. Ho inviato due Pec e non vengono lette. Qualcuno sa come posso fare?”.
“Buon pomeriggio, un‘informazione – scrive in maniera del tutto innocente una utente. “Avrei bisogno di mettermi in contatto con il comune di Alife, sono due settimane che provo a telefonare ma i telefoni o risultano occupati o squillano e dopo il primo squillo risulta occupato. Ho inviato due Pec e non vengono lette. Qualcuno sa come posso fare? Hanno cambiato i numeri? Grazie”.
“Non rispondono mai… anche io provo ogni giorno – il consiglio di un’altra utente.
Fino al consiglio: “scrivi ad un giornale online“. Stupefacente.
Servizi pubblici ridotti al minimo con tassazione locale invece, non solo non ridotta (causa un dissesto che procede spedito verso il 6° anno con amministrazione incapace di interventi), ma addirittura aumentata (vedi TARI – spazzatura).
Come si fa ad avvertire i cittadini residenti della mancanza della fornitura di acqua senza pubblici manifesti ma con un post sui canali social ma solo alle 10:30 del giorno successivo quando la sospensione della fornitura si è avuta già dalle ore 8:00 del mattino?
Come si fa a giustificare le continue interruzioni di illuminazione pubblica nel centro storico solo dimostrando la buona volontà di essersi attivati col fornitore di energia (Enel) sollecitando gli interventi?

