ALIFE. Location spettacoli musicali, centro storico, problemi irrisolti in città, movida, gestione piratesca: confronto vice Prefetto – consiglieri “Patto per Alife”.

“una amministrazione coscienziosa dovrebbe pensare a risolvere questioni importanti e fondamentali, più che a spendere cifre che si aggirano intorno i 200.000 euro per dei concerti…
Eventi estate alifana 2024, dopo l’interrogazione all’amministrazione comunale da parte del gruppo consiliare “Patto per Alife” si apre un confronto tra gli stessi consiglieri comunali e la dottoressa Marialuisa Fappiano, vice Prefetto a Caserta.
“Brava la città di Alife: il centro storico di una città, se abitato, per motivi di stretta legalità, non può mai essere afibito a location per spettacoli musicali – sostiene la Fappiano – perchè l’ inquinamento acustico, ambientale e luminoso, nonchè problemi di viabilità non consentono deroghe, se non limitatissime e giustificate dal pubblico interesse, pubblico interesse che è sempre escluso in presenza di vendita di biglietti e di somministrazione di alimenti – conclude la vice Prefetto a Caserta.
Immediata la replica dei Consiglieri comunali del gruppo “Patto per Alife” (Guadagno, Rao, Cirioli e Ciccarelli): “In realtà la location individuata anche se dislocata fuori dal centro storico è limitrofa alle mura romane, quindi provocherà lo stesso quell’inquinamento acustico che si vorrebbe evitare per i cittadini. Il problema sollevato non riguarda tanto l’organizzazione dei concerti a pagamento, fermo restando che con gli innumerevoli problemi irrisolti di Alife una amministrazione coscienziosa, a nostro avviso, dovrebbe pensare a risolvere questioni importanti e fondamentali, più che a spendere cifre che si aggirano intorno i 200.000 euro per dei concerti, che non apporteranno nessun beneficio al pubblico interesse, come ben ha Lei sottolineato. E qui già ci si può porre una domanda: è opportuno che un Ente locale organizzi direttamente dei concerti a pagamento? Quel che si chiede e si contesta nell’interrogazione è la mancanza di strategia in ordine alla rivalutazione di un centro storico deserto e morente. Si sarebbero potuti fare tre mesi di eventi continuati estivi con quasi 200.000 euro nel centro storico e nelle frazioni, per incentivare la socialità e l’economia di una piccola cittadina in grande difficoltà e che non è uscita ancora dal dissesto. Ma prima di questo forse bisognerebbe che venissero risolti i problemi della maggior parte delle strade dissestate, del depuratore che non funziona, della macchina amministrativa lenta, dell’assenza di progetti finanziati e di mille altre cose che ad Alife mancano.
Così riprende la Fappiano: “Ottimo il vostro punto di vista e non è mia intenzione contrastarlo, neanche minimamente. Tuttavia mi riferisco alla gestione piratesca che dei centri storici fanno certi comuni limitrofi, dove, sotto la parola magica di “socializzazione” ( che, non si dimentichi, è terminologia della pedagogia dell’età evolutiva) si consentono e favoriscono la organizzazione privata di eventi continui che, per forza di cose, richiedono deroghe, anch’esse continue, a norme di legge poste a salvaguardia della salute pubblica e dell’ ecosistema( ecologismo ” de noartri) arrivando a porre persino la inibizione della circolazione delle persone, individuale e veicolare, che è vietata dal diritto penale. Questo trasforma i centri storici in una gigantesca movida che l’ ordine pubblico VIETA E NON FAVORISCE a motivo della socializzazione. Poi, naturalmente, in questi comuni si organizzano convegni sulla legalità per i giovani che saggiamente invece apprendono da ciò che vedono e non da ciò che ad essi si spiega – conclude la vice Prefetto di Caserta.
“Infatti noi abbiamo parlato di “socialità”, non di socializzazione – la controreplica dei consiglieri comunali di Alife – ossia della necessità di creare occasioni di convivenza sociale adeguate. Ma non riteniamo che siano gli eventi di spettacolo a raggiungere gli obiettivi che chiediamo, questi sono contorni fini a se stessi. Noi auspichiamo una strategia che valorizzi soprattutto le ricchezze culturali di una città che ha un inestimabile patrimonio archeologico e di tradizioni che nessuna amministrazione prende in considerazione. Tutto si fa purché valorizzare un centro storico che dovrebbe essere recuperato come centro di una identità di comunità che si è smarrita”.
LEGGI QUI l’interrogazione del gruppo “Patto per Alife”