PASTORANO / BELLONA. L’incendio alla Ilside, il disastro ambientale più grave degli ultimi tempi: i risultati di Asl e Arpac.

bellona ilside

La nube tossica sprigionatasi, dalle cui analisi dell’Arpac è risultata la presenza nell’aria di Benzene, Formaldeide, Acetaldeide e amianto, tra le sostanze più tossiche in assoluto…

L’incendio sviluppatisi all’ex azienda Ilside di Bellona sarebbe il disastro ambientale più gravi degli ultimi tempi. A confermarlo le analisi di Asl e Arpac, che hanno vagliato tutto quando successo all’interno dei depositi dell’agro caleno. La grossa colonna di fumo nero conferma la nocività e la pericolosità di quanto sprigionato dallo stabilimento. La società avrebbe dovuto bonificare l’area, ma alla fine i lavori furono affidati ad una ditta esterna e le cose si persero per strada, con una società allo stato attuale non più operativa ed addirittura chiusa per bancarotta. ma ciò che più conta sono i risultati dell’ultimo disastro ambientale in ordine di tempo: la nube tossica sprigionatasi l’altro giorno, dalle cui analisi dell’Arpac è risultata la presenza nell’aria di Benzene, Formaldeide, Acetaldeide e amianto, tra le sostanze più tossiche in assoluto. “Dal rapporto di prova di cui al punto b) si desume la presenza nell’aria ambiente campionato di Benzene, Formaldeide, Acetaldeide ed altre ivi riportate – recitano i documenti. Inoltre, si segnala, come riportato nella relazione di sopralluogo già inviata a codesti enti, che sono stati interessati dall‘incendio dell’11.07.2017 anche rifiuti contenenti amianto e che, per tale motivo, nella data di ieri, è stato effettuato anche un campionamento di fibre aerodisperse….. Si demandano all’autorità sanitaria le valutazioni in ordine ad eventuali provvedimenti da adottare in relazione alla natura e alla concentrazione delle sostanze rilevate. In relazione alla allegata nota prot. 5095 del 13.07.2017 a firma del Sindaco di Bellona, si comunica alle SS.LL. – recita invece la nota dell‘Asl in indirizzo che i competenti Servizi di questo Dipartimento, hanno immediatamente attivato le procedure standard previste dal vigente Piano Regionale Integrato dei controlli ufficiali, Attività 015 ‘Istruzioni operative da attivare in sicurezza alimentare in caso di incendi-. E’ tuttavia da segnalare come, in assenza di una “tipizzazione del rogo attraverso indicazioni relative al tipo e quantitativo di materiale combusto e delle temperature presumibilmente raggiunte, sia oltremodo difficoltoso indirizzare eventuali ed ulteriori ricerche analitiche nel confronti di sostanze per le quali siano fissati I limiti da provvedimenti normativi. Per quanto sopra, si ritiene condivisibile il ricorso al -principio di precauzione e siano giustificate le misure di prevenzione provvisorie ed urgenti che il Sig. Sindaco ha diramato ai fini della pubblica e privata Incolumità, alle quali, per il medesimo principio, è opportuno aggiungere il divieto, fino a cessata esigenza, di pascolo vagante e dl somministrazione al bestiame dei foraggi raccolti nelle aree più direttamente coinvolte dalla ricaduta dei fumi e desumibili dallo smoke tracer predisposto da ORSA”.

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  1. Luglio 17, 10:55 Anonimo

    Solo la punizione di DIO metterà rimedio

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