MIGNANO MONTELUNGO. Telefono del Comune utilizzato per chiamate personali: ennesimo rinvio a giudizio per il sindaco Antonio Verdone.

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Già due mesi fa il primo cittadino si è visto notificare un altro avviso di garanzia poichè avrebbe chiesto rimborsi spesa per trasferte istituzionali in realtà mai avvenute.

Il telefono del Comune utilizzato per chiamate a scopo personale e sempre gli stessi numeri: rinvio a giudizio, l’ennesimo, per il sindaco di Mignano Montelungo, Antonio Verdone, dalla Procura di Cassino, dr. Luciano d’Emmanuele che, dopo aver ricevuto una dettagliata informativa da parte della Guardia di Finanza di S.Maria C.V., ha chiesto al gip che lo stessa venisse posto sotto processo con l’accusa di “peculato”. Verdone avrebbe utilizzato per fini personali un bene della collettività, cioè il telefono del suo ufficio nel palazzo comunale. Ed è la seconda volta nel giro di poco tempo che il primo cittadino riceve un avviso del genere: già due mesi fa, infatti, si è visto notificare, sempre dalla Procura di Cassino e sempre firma di d’Emmanuele, un altro avviso di garanzia, poichè avrebbe chiesto rimborsi spesa per trasferte istituzionali in realtà mai avvenute, con l’aggravante del fatto che l’auto del Comune con annesso autista sarebbe stata utilizzata dallo stesso per scopi personali. Erano stati un gruppo di suoi concittadini ad aver scoperto e denunciato che la fascia tricolore avrebbe dichiarato di aver presenziato a diverse manifestazioni, anche fuori zona, per poter ottenere il rimborso chilometrico dalle casse comunali, ma su queste i giudici e gli agenti della Finanza di S.Maria C.V., in realtà non hanno trovato traccia. In alcuni casi, infatti, ha delegato qualche suo vice, in altri non vi è stata traccia del Comune del casertano in alcuna manifestazione. Per poter accertare quando dichiarato dai denuncianti, lo stesso procuratore aveva chiesto la collaborazione di testate giornalistiche che hanno fornito alla Procura foto ed articoli che provavano l’assenza del sindaco in un determinato evento. Il caso più eclatante riguarderebbe la richiesta di rimborso spese per circa 800 km percorsi dal Verdone per partecipare ad una manifestazione organizzata in un paesello vicino Roma. Ma qui la Finanza ritiene che sia stato dichiarato il triplo dei chilometri in realtà percorsi. Utili alle indagini sono stati i documenti acquisiti dagli inquirenti presso la locale polizia municipale.

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