AILANO. Processo d’appello all’imprenditore Giovanni Malinconico per concorso esterno in associazione camorristica, corruzione e turbativa d’asta: prossima udienza a maggio.

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Secondo l’accusa l’imprenditore di Ailano è stato riconosciuto colpevole di aver corrisposto varie utilità a Fabozzi, in qualità di ex sindaco di Villa Literno, in cambio dell’attribuzione di un appalto di circa 14 milioni di euro.

Oggi 31 marzo ennesima udienza al processo d’appello a carico dell’imprenditore di Ailano Giovanni Malinconico, accusato di concorso esterno in associazione camorristica, corruzione e turbativa d’asta aggravata dall’avere agito per agevolare il clan dei Casalesi. Si terrà nel mese di maggio la prossima udienzaquando ad incontrarsi di nuovo saranno accusa e difesa, nel mentre proprio la Procura avrebbe chiesto una riduzione della pena per l’imputato. Oggi intanto a parlare sono stati i difensori dell’imputato che hanno replicato alla tesi del Procuratore Generale, mentre i giudici hanno acquisito agli atti una relazione tecnica con la quale viene dimostrata che la crescita dell’azienda negli anni non era legata al clan Iovine. I difensori di Malinconico, tra cui l’avvocato Ernesto De Angelis, stanno lavorando alacrementre per ribaltare la condana nel primo grado di giudizio, che ha visto Malinconico condannato a sei anni di reclusione. Secondo l’accusa l’imprenditore di Ailano è stato riconosciuto colpevole di aver corrisposto varie utilità all’ex consiglierre regionale Fabozzi, in qualità di ex sindaco di Villa Literno, in cambio dell’attribuzione di un appalto di circa 14 milioni di euro.

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