ALIFE / CASERTA. Confessa la 23enne colf in servizio a casa di Mara Zinzi: per lei convalida dell’arresto con l’accusa di rapina, sequestro di persona e lesioni gravissime.

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La 23enne ha raccontando di conoscere uno dei tre lituani e che avrebbe fatto da tramite tra lei e la banda: il giudice ha convalidato l’arresto con l’accusa di rapina, sequestro di persona e lesioni gravissime (nella foto Mara Zinzi, tra il marito Alessandro Avecone ed il Sindaco di Alife, Giuseppe Avecone).

Ha confessato ammettendo le sue responsabilità la colf di nazionalità kirghiza, che prestava servizio in casa Zinzi, in Via Giotto a Caserta, accusata di aver fatto da basista alla violenta rapina della settimana scorsa a casa proprio di Maddalena, per gli amici Mara, Zinzi, figlia dell’ex presidente della Provincia di Caserta, Domenico, durante la quale la donna è stata malmenata e seviziata. Mara Zinzi è la seconda figlia di Domenico Zinzi, sorella quindi del neo consigliere regionale di Forza Italia, Gianpiero, moglie di Alessandro Avecone e cognata del primo cittadino di Alife, Giuseppe. La 23enne colf, in stato di fermo da domenica scorsa, ha dunque iniziato a parlare davanti al Gip durante l’udienza prevista per oggi al carcere femminile di Pozzuoli, raccontando di conoscere uno dei tre lituani e che avrebbe fatto da tramite tra lei e la banda. Immediata da parte del giudice la convalida dell’arresto con l’accusa di rapina, sequestro di persona e lesioni gravissime. Il giudice per le indagini preliminari Nicoletta Campanaro del foro di Santa Maria Capua Vetere ha dunque convalidato il fermo del pm e spiccato l’ordinanza nei confronti della donna. I reati per i quali si procede sono la rapina, il sequestro di persona e le lesioni gravissime. La ragazza è difesa dagli avvocati Luigi Di Caprio e Antimo Castiello, ed hanno chiesto per la stessa la misura cautelare meno afflittiva; il gip si è riservato la decisione in merito. Nel pomeriggio la giovane donna verrà nuovamente ascoltata per l’interrogatorio di garanzia.

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