ALIFE. Piano di Gestione Forestale (PGF), questo sconosciuto!!! Proprio il Comune più grande come estensione territoriale nell’ambito montano matesino non ha un piano.

Potenziale danno erariale per il Municipio da 400mila euro. La cittadina alifana non ha un piano integrato tra agricoltura e foreste: eppure con un’estensione di 6.387 HA possiede quasi un ettaro di terreno ad abitante. Proprio Alife dove ha sede anche la stazione Carabinieri Forestale.

L’ultimo PGF in ordine di tempo del Comune di Alife è scaduto nel lontano 2009, pertanto ben 13 anni fa: se consideriamo che il Municipio, non avendo tale piano, ha mancato di incassare circa 30mila euro all’anno, il potenziale danno erariale per l’Ente ammonta a quasi 400mila euro. Il calcolo della perdita, o meglio, del mancato introito, è presto fatto. Se dei 1.200 ettari di superfice boscale che il territorio alifano possiede (ma se ne può considerare per difetto circa 1.000 ettari) e se la normativa consente di sfruttare al taglio circa il 10% di questi, ossia 100 ettari, considerando una resa di circa 1.200 quintali ad ettaro ed un prezzo di vendita pari a circa 2,20 euro/quintale, ecco che si arriva ai circa 30mila euro annui.

Eppure il territorio alifano è quello con più estensione territoriale dei Comuni ricadenti nella Comunità Montana Matese: con 6.387 ettari (di cui circa 1.200 boschivi, appunto) è pari al 12% di tutto il territorio montano matesino (San Gregorio Matese 5.636 ettari, Gioia Sannita 5.405 ettari, Piedimonte Matese 4.134 ettari).

Imminente è l’uscita dei PSR (presumibilmente nel 2023), ma condizione essenziale per potervi partecipare a molti di essi è avere un PGF in valenza. Ma Alife, per le ragioni evidenziate, non potrà parteciparvi. Il PGF dev’essere portato in approvazione con delibera di Consiglio Comunale: in esso devono essere indicati gli interventi previsti nella voce miglioramento fondiario, ossia piste boschive, miglioramento silvicoltura e molti di essi che riguardano l’ambiente. Giova ricordare che la elaborazione ed approvazione non ha nessun costo per il Comune in quanto sono interamente finanziati dai fondi europei.

Ci si chiede: come è possibile che nell’era dalla transazione ecologica, nella gestione sostenibile e dell’energia rinnovabile, come il legno, il Comune più rappresentativo non prende minimamente in considerazione tale argomento?

Il Piano di Gestione Forestale è uno strumento di pianificazione obbligatorio per i beni silvo-pastorali sia dei soggetti pubblici che privati e, in quanto tale assume un ruolo fondamentale nel disciplinare e promuovere l’uso sostenibili di bosco e pascoli. Con questi, infatti, sono disciplinate le utilizzazioni boschive, è descritto lo stato dei diritti degli usi civici e relative modalità di godimento, sono indicate le norme per la raccolta e tutela dei prodotti secondari del bosco (funghi, tartufi, fragoline, erbe officinali), sono individuati e pianificati gli  interventi di miglioramento relativi alla prevenzione degli incendi, rimboschimenti, ricostituzioni boschive, sistemazione idraulico – forestali, miglioramenti dei pascoli, viabilità, uso delle risorse silvo – pastorali ai fini ricreativi e di protezione dell’ ambiente naturale. Sono, inoltre individuate le aree pascolabili, le misure di tutela della biodiversità e del paesaggio, aree sensibili e di tutela idrogeologica del territorio per la sua messa in sicurezza.

Infine, col PGF viene approvato il Regolamento del pascolo, strumento, questo, indispensabile per consentire l’esercizio della pratica del pascolo nelle aree pascolabili.

E’ utile sottolineare che l’accesso al finanziamento a valere sul PSR Campania di molti interventi legati alla messa in sicurezza del territorio ed alla sua valorizzazione nonché alla sua fruizione turistico – ricreativa è legato alla presenza, come “condicio sine qua non” (condizione essenziale) di un PGForestale vigente.

La gestione multifunzionale e sostenibile di boschi e pascoli non può prescindere dall’uso efficace di specifici strumenti di pianificazione forestale quali sono i PGF, per la cui gestione, considerata la notevole mole di informazioni e tematiche trattate, è necessario che vi sia un complesso sistema di gestione, archiviazione, inventariazione. Un primo passo in tal senso è la dotazione di una cartografia riassuntiva del livello di Pianificazione forestale in Regione.

Scopo ultimo è la creazione ed implementazione di un completo Sistema Informativo Forestale in cui far confluire le informazioni dei singoli Piani nonché la classificazione delle superfici forestali e pascolive tale da consentire un’efficace programmazione della gestione multifunzionale delle risorse forestali.

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