BELLONA / TRIFLISCO. Caso lside, il Comitato civico lamenta: “Altre fumarole hanno inaugurato l’inizio di novembre”.

“Ci prepariamo ad un inverno caldo – continuano i locali residenti. Non cederemo un solo centimetro di terra a chi è complice dell’avvelenamento di intere comunità”.

Solo domenica scorsa i Vigili del Fuoco, nel corso delle operazioni di intervento su ben otto fumarole, hanno condotto all’interno del sito di stoccaggio un’unità mobile NBCR, che ha rilevato la presenza di valori di contaminazione elevati relativamente alla matrice aria. Oggi, verso l’imbrunire, si é ripresentata un’altra fumarola. Il giorno e l’orario non hanno facilitato l’intervento. Non è stato possibile far intervenire l’escavatore, per cui le fumarole sono state domate alla meglio aprendo e richiudendo i cumuli con l’impiego di pale. Il circolo della follia continua nell’indifferenza delle Istituzioni. I cittadini di Ferranzano e Triflisco sono stanchi di respirare esalazioni tossiche, che minano la loro salute. Il loro grido di protesta e rabbia continua ad infrangersi contro il muro del silenzio più assordante. Dopo quasi quattro mesi ed una sarabanda di provvedimenti inutili e dilatori, incontri, tavoli tecnici, promesse a vuoto Ferranzano si trova ancora a fare i conti con la propria nemesi e con i rappresentanti di uno Stato assente e disarticolato dalle esigenze del suo popolo. Dopo 113 giorni di battaglie campali, blocchi, proteste indignate questa è la desolante situazione. Tuttavia la paralisi burocratica non riuscirà a piegare la tenace resistenza della cittadinanza attiva. Più lo Stato si mostrerà indifferente più la nostra rabbia monterà e si riverserà per le strade. Ci prepariamo ad un inverno caldo. Non cederemo un solo centimetro di terra a chi è complice dell’avvelenamento di intere comunità.

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