BELLONA /TRIFLISCO. Questione Ilside, il Comitato: “Otto mesi di una farsa che pesa come un macigno sulla dignità e sulla salute”.

“Scopriamo che l’ordinanza del 2013 era stata erroneamente notificata alla società Ilside, già raggiunta dell’esecuzione di uno sfratto per morosità ed quindi spossessata della materiale disponibilità del sito”.

“Continuiamo ad essere vittime dell’arroganza e del silenzio assordante delle Istituzioni. Tra qualche giorno il rogo della ex Ilside conterà otto mesi: otto mesi di una farsa che pesa come un macigno sulla dignità e sulla salute di una comunità devastata, che con la lotta e col sudore si adopera per richiamare la politica alle sue responsabilità – recita il comunicato del Comitato cittadino. I nostri interlocutori persistono nell’eludere sistematicamente i loro impegni. Inaccettabile il temporeggiare da parte dell’Amministrazione Comunale nell’adottare una banalissima ordinanza, peraltro sollecitata da più parti, in primis dalla Regione. L’istanza di insinuazione nel passivo formulata dal Comune per l’importo di oltre un milione di euro è stata dichiarata inammissibile. Dalle motivazioni del provvedimento emerge con chiarezza che l’ordinanza in danno emessa a settembre del 2013 è ormai inefficace e va pertanto reiterata con assoluta urgenza. Scopriamo che l’ordinanza del 2013 era stata erroneamente notificata alla società Ilside, già raggiunta dell’esecuzione di uno sfratto per morosità ed quindi spossessata della materiale disponibilità del sito. Una sequela di errori ed omissioni, che hanno vanificato una bonifica e che continuano ad impedire la realizzazione della messa in sicurezza e riconversione dell’ex impianto di stoccaggio di Ferranzano, oltre ad aver dilapidato risorse economiche senza alcun risultato apprezzabile. Invochiamo con forza un intervento risolutivo per una situazione di emergenza che si protrae ormai da otto mesi. Richiamiamo formalmente le Istituzioni competenti alle loro responsabilità morali, politiche e giuridiche. Questa indegna pantomima non fa onore a chi dovrebbe rappresentare e difendere i diritti e la salute della cittadinanza e preservare il territorio dal saccheggio e dalla devastazione di un’imprenditoria affaristica, criminale e senza rimorsi per i danni immani causati al nostro ecosistema. Non abbasseremo la guardia. La battaglia continua. Bellona non dimentica”.

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