CALVI RISORTA / SPARANISE. Corteo No Centrale a Biomasse: bloccata la strada statale casilina. Snobbata l’on. Pina Picierno: non si parteciperà al tavolo fissato per martedì 30 giugno a Roma dall’europarlamentare di Teano.

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Dopo tre ore di blocco è stato fissato un incontro in Prefettura entro questa settimana e oggi, lunedì 29 giugno, una delegazione del Comitato sarà ricevuta dal Questore di Caserta che si è fatto garante del tavolo col Prefetto.

Le comunità calene hanno manifestato a Calvi Risorta per rivendicare la bonifica dell‘area ex Pozzi e la contrarietà alla Centrale a Biomasse di Iavazzi. È stato un corteo che, dalla partenza da piazza Municipio, si è ingrossato sempre di più e che ha portato un migliaio di persone fino alla Strada Statale Casilina, dove si è proceduto ad un blocco. È stato un blocco colorato e festoso, dove sono state montate tende e tra musica e giochi per i più piccoli, si è stati fermi nella mediazione con la polizia per incontro con la Prefettura. Dopo tre ore di blocco si è arrivati al risultato di un incontro in Prefettura entro questa settimana e oggi, lunedì 29 giugno, una delegazione del Comitato sarà ricevuta dal Questore di Caserta che si è fatto garante del tavolo con il Prefetto. Il Comitato organizzatore ha ringraziato l’Agro Caleno, i bambini, gli studenti e le mamme e le realtà di movimento presenti a dare solidarietà alla popolazione calena, e anche all’associazione del territorio “terra dei cuochi” che ha rifocillato i manifestanti con panini caldi e vino a fine giornata di ritorno a piazza municipio. Il “Comitato per l’Agro Caleno: NO Centrale a Biomasse” non parteciperà al tavolo fissato per martedì 30 giugno a Roma dall’on. Pina Picierno, in quanto “ci appaiono inopportune le modalità di indizione dell’incontro, il luogo individuato e parziale la scelta dei partecipanti. Avremmo gradito un incontro istituzionale, avremmo preferito un incontro aperto a tutti i soggetti che hanno potere decisionale e non esclusivamente agli uomini del Pd graditi agli organizzatori. La nostra è una battaglia di popolo e non permetteremo sterili strumentalizzazioni né spot propagandistici sulla nostra pelle”.

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