ALIFE / CASERTA. “Amarezza per il dissesto bis, brutta pagina per Caserta”: nel capoluogo provinciale si è fatto il possibile per scongiuralo; nella cittadina alifana il possibile per dichiararlo: “o dissesto o tutti a casa”.

“Una situazione che si ripercuoterà sull’intera comunità cittadina” – dice il capogruppo di Forza Italia Dello Stritto. Ad Alife nell’aprile 2017 si propose il Piano di Riequilibrio, ma qualche amministatore comunale sbattè i pugni sul tavolo: “o dissesto o tutti a casa”.

Il Comune di Caserta (nella foto) ha cercato in tutti i modi di scongiurare il dissesto finanziario, proponendo alla Corte dei Conti il Piano di riequilibrio pluriennale (anche alla luce delle nuove disposizioni che allungano d molto i tempio del rientro dai debiti). Ma la Corte, dopo attenta analisi, ha respinto questa impugnativa contro l’ipotesi del dissesto. “Con la notizia relativa al possibile dissesto bis, a seguito del pronunciamento della Corte dei Conti di stamani, si scrive un’altra brutta pagina per Caserta – ha dichiarato il consigliere comunale e capogruppo provinciale Forza Italia, Alessio Dello Stritto (nella foto)Saranno gli organi competenti a stabilire responsabilità o inefficienze. Resta l’amarezza per una situazione che si ripercuoterà sull’intera comunità cittadina che sconta ancora le conseguenze del primo dissesto e della crisi economica che si fa sentire, qui più che altrove”. La decisione della Corte potrebbe portare l’Ente al dissesto bis in poco più di sei anni, dopo quello dichiarato dall’amministrazione Pio Del Gaudio nel 2011. L’attuale sindaco Carlo Marino: “profonda ingiustizia, paghiamo la gestione economico-finanziaria scellerata della precedente amministrazione, di cui abbiamo provato a correggere gli errori e le storture. La nostra è un’Amministrazione virtuosa e proseguiremo senza esitazioni la politica di risanamento dell’Ente”. Nel dicembre 2011, quando Del Gaudio dichiarò dissesto finanziario, “la massa debitoria certificata era di circa 130 milioni di euro – ricorda Marino. La stessa Amministrazione, dal 2012 al 2015, accumulò altri 24 milioni di debiti e il Ministero degli Interni non ritenne ricevibile il Rendiconto 2014. Nonostante la presenza di tutti questi sfasci, abbiamo cercato di porre rimedio a responsabilità non ascrivibili alla nostra Amministrazione. E in buona parte ci siamo riusciti, riducendo questa massa debitoria da 24 a 10 milioni di euro e dimezzando anche la massa relativa al dissesto del 2011. Nonostante ciò oggi non viene premiata tutta questa attività virtuosa della nostra Amministrazione, che da giugno 2016 non ha contratto un solo euro di debito, che paga le fatture regolarmente entro 60 giorni, che ha gestito perfettamente i rapporti con chi in questi 20 mesi ha lavorato con il Comune. Questa decisione, frutto della cattiva gestione del centro-destra, creerà solo un danno di immagine a noi ma non problemi di carattere sostanziale. Andiamo incontro all’allungamento del dissesto e nei prossimi giorni saremo al Ministero dell’Interno per concordare un nuovo percorso che elimini definitivamente le scorie del passato e ci consenta di proseguire nel percorso virtuoso di risanamento economico-finanziario dell’Ente”. 

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