Cellole. Svolta nel caso dell’omicidio dell’avv. blogger Piccolino: fermato un imprenditore di Cellole, che aveva un contenzione con il legale.
Movente dell’omicidio sarebbe un contenzioso che l’imprenditore aveva con l’avvocato, il quale aveva rappresentato la controparte in una causa per il possesso di una grotta sull’isola di Ventotene, che si concluse col reintegro degli assistiti di Piccolino nel possesso della struttura.
Svolta sul caso dell’omicidio del 71enne avv. Mario Piccolino, famoso blogger brutalmente ucciso il 29 maggio scorso nel suo studio di Formia con un colpo di pistola alla testa. E’ stato difatti fermato a Latina un uomo che secondo gli inquirnti sarebbe coinvolta: si tatta di un 59enne imprenditore, Michele Rossi di Cellole. Per arrivare all’indiziato sarebbe stata utilizzata una descrizione fornita da un testimone presente nello studio al momento dell’omicidio, unitamente alle immagini delle videocamere di sorveglianza registrate nella zona. L’uomo si sarebbe allontanato alla guida del suo mezzo, un pick up, quindi identificato attraverso la targa delal vettura. Movente dell’omicidio sarebbe un contenzioso che l’imprenditore aveva con l’avvocato, il quale aveva rappresentato la controparte in una causa per il possesso di una grotta, in realtà un’abitazione scavata nel tufo, sull’isola di Ventotene, in provincia di Latina, vicenda conclusasi nel 2003 con una sentenza della Corte di Cassazione che reintegrava i legittimi proprietari, assistiti di Piccolino, nel possesso della grotta. Ne seguì una denuncia penale contro l’imprenditore. La causa sarebbe anche stata oggetto di pubblicazione da parte dell’avvocato blogger.