Donne violente / Caserta. Indicibile violenza di una donna ad un’altra donna, interviene il Prefetto Castaldo: “Servono investimenti culturali”.

Il prefetto: “La devianza giovanile è un problema generalizzato che deve essere affrontato da tutte le istituzioni“. Vincenzo, un figlio sano del patriarcato, il primo ad intervenire in soccorso della ragazza aggredita.
Ancora sotto stretta ed attenta osservazione la 18enne di Caserta, brutalmente aggredita a coltellate da una sua coetanea l’altra sera in un Istituto superiore di Caserta città, il “Buonarroti“, nel mentre si svolgevano le lezioni nei corsi serali. Ad intervenire immediatamente in soccorso della ragazza è stato il 24enne Vincenzo Sasso, anch’egli studente della stessa scuola, che aveva sentito le urla strazianti della povera vittima raggiunta dai fendenti sferrati da un’altra donna, una 17enne sempre di Caserta, ora carcerata presso la prigione di Nisida.
Vincenzo è stato semplicemente un figlio sano del patriarcato, in risposta alle vomitevoli strumentalizzazioni a cui si sta assistendo da settimane da parte di chi grida alla potenziale emergenza femminicidio, che emergenza non è, ma la si vuole far passare per tale con ben altri scopi celati (registrati, tra l’altro, in questo anno 2023, i numeri più bassi di sempre di femminicidi in Itala). Vincenzo con una sciarpa ha tamponato le ferite alla 18enne accoltellata dalla collega studentessa.
Sul punto è intervenuto il Prefetto di Caserta, dr. Giuseppe Castaldi: “La risposta normativa, pur messa in campo in modo efficace, non basta se non supportata da investimenti culturali e sociali. La devianza giovanile è un problema generalizzato che deve essere affrontato da tutte le istituzioni, ognuna delle quali è chiamata a svolgere uin ruolo pieno e convinto. Noi abbiamo servizi mirati – aggiunge il massimo organo di governo territoriale – ma c’è bisogno di fare rete con le associazioni e le istituzioni civili e religiose del territorio per garantire opportunità ai giovani e soprattutto c’è la necessità di modelli positivi che possano ispirare le azioni e i comportametni dei ragazzi – conclude il Prefetto-
Intanto il Gip del tribunale dei minori di Napoli ha convalidato l’arresto della 17enne che mercoledì sera ha brutalmente accoltellato la sua compagna di classe di 18 anni. Mentre la 18enne, raggiunta da diversi fendenti sferrati dalla sua aggreditrice con un taglierino, alle spalle, alla testa, soprattutto quelli alla nuca ed al collo piuttosto profondi, oltre a 5 segni di lesioni sugli arti, risulta tutt’ora ricoverata all’ospedale civile di Caserta. Restano ancora molto gravi le condizioni di salute, con prognosi che resta riservata ed i medici che non se la sentono di ritenere la giovane fuori pericolo.
La sua aggreditrice, invece, accusata di tentato omicidio è stata subito arrestata e si trova rinchiusa nel carcere minorile di Nisida.
Proseguono nel frattempo le indagini: i carabinieri hanno perquisito l’abitazione che la giovane accoltellatrice condivide con i genitori: non sarebbero state trovate altre armi al di fuori del taglierino utilizzato per colpire la vittima e sequestrato subito dopo il fattaccio (pare fosse agganciato ad un portachiavi in dotazione della ragazza).
“Ho preso una sciarpa e ho tamponato le ferite. A. urlava di dolore, invocava la mamma. Ho continuato a tamponare, lei mi diceva di avere freddo. Stava perdendo sangue” – le parole di Vincenzo Sasso, il 24enne studente del corso serale dell’Istituo casertano teatro di questa vicenda scabrosa: è stato proprio Vincenzo il primo a soccorrere la 18enne accoltella dalla sua compagna di classe. “Non mi sono dato per vinto – ha proseguito Vincenzo – ho continuato a tamponare, ma adesso non mi sento un eroe, ho solo fatto ciò che ho imparato alla Croce Rossa di Maddaloni“.