DRAGONI. Il Comune retto da Silvio Lavornia si oppone all’arrivo di 25 migranti: “Fabbricato non agibile in assenza delle verifiche sismiche”. Ragioni tecniche quelle addotte dal Comune matesino per opporsi all’arrivo dei rifugiati politici.

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Una telefonata dall’ufficio territoriale di Governo di Caserta ha avvisato il sindaco Silvio Lavornia che alle 9 di stamattina sarebbe arrivata la carovana di rifugiati politici da sistemare nell’edificio di proprietà della famiglia De Pertis.

di Enzo Perretta

Altolà del Comune all’arrivo in tutta fretta di 25 immigrati presso villa De Pertis, l’ex albergo ubicato nel centro storico di San Giorgio che, nelle scorse settimane, la proprietà aveva candidato presso la Prefettura di Caserta per ospitare gli extracomunitari. Dopo giorni di silenzio durante i quali l’ufficio tecnico comunale ha avviato tutte le verifiche del caso sull’agibilità e sulla staticità della struttura, improvvisamente ieri mattina una telefonata dall’ufficio territoriale di Governo di Caserta ha avvisato il sindaco Silvio Lavornia che alle 9 di stamattina sarebbe arrivata la carovana di rifugiati politici da sistemare nell’edificio di proprietà della famiglia De Pertis. Immediatamente, il primo cittadino ha allertato i Carabinieri della stazione della vicina Alvignano per garantire il mantenimento dell’ordine pubblico preannunciando la sua ferma posizione contraria all’arrivo degli immigrati in assenza di tutte le autorizzazioni e dell’accertamento del possesso di tutti i requisiti di legge da parte dell’ex albergo. Nel contempo, il responsabile del settore Edilizia Privata del Municipio, Angelo De Simone, ha trasmesso al vice prefetto aggiunto Immacolata Fedele, dirigente dell’Area IV “Diritti civili, cittadinanza, condizione giuridica dello straniero, immigrazione e diritto d’asilo” della Prefettura di Caserta, una nota nella quale tale ha ribadito che “in assenza delle opportune verifiche sismiche che a tutt’oggi non sono pervenute presso questo Ufficio, il fabbricato non può ritenersi agibile e pertanto pronto ad ospitare chiunque negli ambienti interni. Qualora la S.V. volesse autorizzare la Cooperativa Lavoro per la Salute al trasferimento dei 25 rifugiati politici, lo farà sapendo che l’iter procedurale dal punto di vista tecnico non è ancora concluso e, pertanto, questo ufficio e l’Amministrazione del Comune di Dragoni non saranno responsabili di eventuali danni a persone o cose all’interno della suddetta struttura”. Lavornia ha cercato a più riprese di mettersi in contatto con la dirigente prefettizia Fedele per esporre la posizione che in questo momento vede l’Ente non favorevole all’arrivo degli extracomunitari e le ragioni di natura prettamente tecnica e giuridica che non consentono una così rapida allocazione di 25 rifugiati politici in un immobile su cui c’è più di un dubbio sulla sua sicurezza. “Sono rimasto meravigliato dai tempi affrettati con cui la Prefettura ha cercato di far arrivare nel nostro paese tanti extracomunitari. – spiega Lavornia – L’improvvisazione non porta mai a risultati positivi così come forzare la mano non genera certamente l’effetto sperato nè negli enti istituzionali chiamati a collaborare nè nei cittadini, pertanto invito la Prefettura, che pure dovrebbe essere garante del rispetto delle regole, ad attendere la conclusione dell’intera procedura tecnico-amministrativa avviata dal nostro Comune per accertare se villa De Pertis è davvero agibile e sicura sismicamente. In caso positivo, ma solo allora, come ho detto dal primo momento, non ci sarà nessun ostacolo alla sistemazione degli extracomunitari nell’ex albergo, altrimenti non avalleremo operazioni illegittime nè soluzioni tampone ai limiti della liceità”. Ecco perché il sindaco annuncia che stamani sarà in prima linea per impedire l’ingresso delle decine di immigrati nello stabile della frazione San Giorgio.

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