Donne e stalking. Estorsione e minacce: sette anni di condanna alla donna stalker.
imputata condannata per atti persecutori nei confronti dell’ex amante: lo tempestava di messaggi chiedendogli soldi e gli diceva che avrebbe rivelato a tutti la loro relazione.
Lo stalking al contrario. E le parti invertite: non lui contro di lei, ma lei contro di lui come Glenn Close e Michael Douglas nel famoso film “Attrazione fatale”. Potrebbe riassumersi così la storia fra un noto avvocato e la sua ex amante di 40 anni condannata a sette anni di reclusione per stalking ed estorsione, oltre al pagamento di una provvisionale di 10.000 euro in favore del professionista che si è costituito parte civile nel processo. Sul banco degli imputati è finita E. P., in seguito alla denuncia dell’ex amante. Il pm aveva chiesto una pena inferiore, sei anni e mezzo.
Tutto è nato nella primavera del 2021 quando il professionista, che ha famiglia, stufo delle continue telefonate, messaggi intimidatori e pedinamenti della donna, ha sporto denuncia in procura… i due avevano avuto una relazione per diversi mesi. L’uomo, però, decise di interrompere la relazione cosa che non andò giù a lei. La donna andò su tutte le furie e cominciò a tempestarlo di telefonate e messaggi per dirgli che non poteva lasciarla, altrimenti gliela avrebbe fatta pagare.
Cominciò a chiedere con insistenza “aiuti” economici, quando 700, quando 800, quando mille euro. L’uomo ha sempre acconsentito a darle i soldi, forse per tenerla buona e sperare che i suoi comportamenti ossessivi finissero e che la relazione extraconiugale non venisse fuori. Ma nulla.
Lei continuò a tempestarlo di messaggi che diventavano sempre più minacciosi. “Ti farò del male”, scriveva. E poi ancora: “Ti mando qualcuno per farti fare del male”. “Devi dire a tutti che stiamo insieme altrimenti vengo lì e ti faccio un casino”. Promessa mantenuta.
Il limite fu superato quando, una sera, la donna infuriata si presentò sotto casa dell’avvocato – in pieno lockdown – mettendosi a gridare in mezzo di strada che era la sua amante. A quel punto l’uomo decise di sporgere querela. Nel telefono dell’indagata, gli investigatori trovarono i messaggi minatori e quelli con le insistenti richieste di denaro.
Nonostante sapesse delle indagini in corso, la donna ha continuato a inviare messaggi all’avvocato e ha provato a convincerlo a ritirare la querela. A quel punto chiesta la misura cautelare del divieto di avvicinamento che l’indagata non ha rispettato tanto da finire in carcere per l’aggravamento della misura.