GIOIA SANNITICA / ALIFE. Biogas, arriva una deliberazione di Consiglio Comunale che dice No alla realizzazione di un impianto di trattamento di rifiuti ad Alife.

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“.. considerato che le ricadute sul territorio potrebbero rivelarsi di particolare negatività e di rilevante impatto anche sul piano ambientale”, recita la delibera di consiglio comunale.

di Adele Consola

“Dopo l’assemblea con i sindaci dell’alto casertano ad Alife e dopo i successivi incontri sulla stessa problematica sia al Parco Regionale del Matese che alla Comunità Montana abbiamo ritenuto opportuno portare in Consiglio Comunale l’argomento e deliberare con un atto ufficiale anche il nostro disappunto facendoci portavoce della comunità gioiese e supportando le ragioni del No del Comitato Cittadino per la Tutela della Salute e dell’Ambiente”. Questa la dichiarazione del primo cittadino di Gioia Sannitica Michelangelo Raccio dopo che lo scorso 30 aprile con deliberazione di Consiglio Comunale n.3 è stata messa nero su bianco la volontà di prendere le distanze dall’ impianto di trattamento rifiuti organici da 75.000 t/a progettato per la zona Asi di Alife. Il disappunto maggiore su cui si è discusso in Consiglio Comunale è emerso dalla eccessiva potenzialità dell’impianto stando al fatto che il quantitativo di rifiuti organici dell’intero comprensorio matesino è di gran lunga minore. Un argomento considerato molto importante anche da Carmine Porto e Giuseppe Gaetano, consiglieri di minoranza, che hanno sottolineato quanto le dimensioni dell’impianto proposto possano incidere sulle persone e sull’ambiente. Il consigliere e medico Mario Fiorillo ha ribadito che numerosissimi studi effettuati su questo genere di impianti pervengono a conclusioni non univoche circa la salubrità di impianti del genere per il trattamento dei rifiuti. Stando a quanto si evince dalla delibera “considerato che le ricadute sul territorio potrebbero rivelarsi di particolare negatività e di rilevante impatto anche sul piano ambientale (emissioni nocive in atmosfera, cattivi odori, rischi sanitari, rischi idrogeologici, possibile inquinamento biologico-chimico delle falde acquifere, traffico indotto e relativo inquinamento, depauperamento della biodiversità, rischi incidenti rilevanti” all’unanimità tutti i consiglieri hanno espresso la propria contrarietà alla realizzazione dell’impianto.

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