Isernia / Provincia. 10 Modi per dire NO all’Alcol, la Lilt nelle scuole per sensibilizzare gli adolescenti.
“10 modi di dire no all’alcol”. Questo il titolo del progetto che la LILT Sezione Provinciale di Isernia ha portato, tra novembre e dicembre, nelle classi III, IV e V di due scuole superiori della città. L’iniziativa ha coinvolto 351 studenti dell’Istituto d’Arte ‘Manuppella’ e del Magistrale ‘Cuoco’, di età compresa tra i 15 e i 18 anni. L’obiettivo è stato quello di far conoscere ai ragazzi gli effetti dell’alcol sull’organismo e sul comportamento di ognuno di noi. Si è voluto così sensibilizzare gli adolescenti sull’abuso di quella che è considerata una vera e propria droga. Il progetto ha previsto una serie di incontri, moderati dal relatore Andrea Khaldi, durante i quali sono stati somministrati questionari per vagliare la conoscenza dei ragazzi in merito all’argomento e per constatare come queste lezioni hanno influito sulle loro abitudini. Sono stati inoltre illustrati i danni dell’alcol sul fisico, con la simulazione interattiva degli effetti.
Dall’analisi dei test è emerso che su 351 studenti, 206 bevono solo se in compagnia, 179 di loro preferiscono birra o vino ai superalcolici. Il loro grado di preferenza verso l’alcol è medio, solo pochi hanno espresso un valore di gradimento massimo, in una scala da 1 a 5.
È emerso anche che la maggior parte di loro, che nel bere ha riscontrato più socialità e mal di testa che nausea e coraggio, è consapevole degli effetti dell’alcol. Pochi però lo considerano come una droga. “Ai ragazzi – ha spiegato la presidente della Lilt Maria Ottaviano – è stato rivelato in che modo l’alcol può agire sull’attività cerebrale, sul sistema sanguigno, sull’apparato digerente, su ossigenazione e disidratazione. Con una parte interattiva, che ha visto l’azione diretta dei ragazzi, è stato invece mostrato in che modo agisce sul nostro campo visivo, sia in termini di profondità, che di estensione. Sono stati dati consigli utili per evitare l’uso di alcol o, in caso contrario, rimedi per affrontare casi di pericolo come un coma etilico o una classica sbornia. Abbiamo cercato di capire insieme – ha continuato Ottaviano – il motivo per cui i giovani è gli adulti fanno uso di alcol: insicurezza, vergogna, paura di socializzare”. Un’esperienza gradita dagli studenti isernini, soddisfatti sia per le informazioni scientifiche ricevute che per gli aneddoti di vita quotidiana che raccontano il dramma, spesso ignorato, dell’alcolismo.