Parco Nazionale del Matese, luci e ombre: la meritocrazia in Campania, lo sanno tutti, è un optional.

Adesso il pericolo maggiore è che il nuovo”carrozzone” burocratico serva solo a pochi quadri direttivi e ad altri per spartirsi i soldi che lo Stato finanzia per la gestione “burocratica e verticistica” del parco nazionale naturale.

di Giuseppe Pace (Naturalista)

Ricordo le rondini nidificare a primavera sotto i cornicioni delle case di Letino. Allora la Natura locale era utilizzata al massimo per la pressione demografica più del doppio di quella attuale. Poi l’emigrazione dei letinesi in Argentina prima ed in Canada e centro Europa poi ne allegerì la pressione demografica fino a vedere e stravedere nelle soluzioni miracolistiche dei parchi naturali. L’istituzione del Parco Nazionale del Matese trova applicazione nella Legge di stabilità 2018 del 27. 12. 2017, n. 205. Al parco ci si è giunti dopo anni di semina di singoli e di associazioni che in parte hanno fatto proprie le istanze della maggiore protezione del verde dopo gli anni Cinquanta e Sessanta che ne hanno fatto spesso scempio in nome di un progresso ad ogni costo. Ricordo che il CISTEM era un consorzio di comuni matesini sensibile allo sviluppo turistico. Solo dopo, giunse l’arcipelago, spesso di moda culturale delle metropoli, dei vari gruppi associativi noti a tutti. Mie osservazioni naturalistiche sulle tipicità matesine sono nell’ Annuario 1997 dell’ASMV, mentre dieci anni prima proponevo un Museo del Paesaggio del Matese. Ci sono due principali tipi di parchi naturali, i regionali e i nazionali. I primi erano portatori di una democrazia più partecipativa rispetto ai secondi, che erano più emanazione statalista e dell’ex PCI a cui molti verdi ai tempi di Andreotti facevano riferimento per virare il colore con l’età dal verde al rosso. A Bojano, un’estate di tanti anni fa, trovai l’onorevole biologa padovana, M. Boselli, del PCI, che teneva il discorso politico sulla necessità di istituire il Parco Nazionale del Matese. Nel 1990 ad un corso di aggiornamento professionale del Collegio Provinciale dei Geometri di Padova svolsi 5 lezioni per ribadire che l’ambiente-insieme di natura e cultura-va utilizzato dall’uomo e dalla sua economia e società sia pure nei limiti fisiologici ecosistemici. In ogni caso l’ambiente naturale non va idolatrato come moderno feticismo. Bisognerebbe anche precisare che il primato della Natura ha ceduto il passo a quello della Cultura da almeno 3 secoli. Ancora oggi tra sostenitori e detrattori dei parchi naturali vi sono quelli che vorrebbero partecipare in prima persona e quelli che, come spettatori, vorrebbero solo vincoli del territorio. Il Parco Naturale Regionale del Matese campano era nato prima dell’ultimo di tipo Nazionale voluto dai parlamentari molisani. Il parco naturale regionale campano non ha brillato di democrazia partecipata poiché già nella nomina dei Dirigenti l’invadenza partitocratica non ha lasciato alcun margine d’azione. Piedimonte Matese, Alife e comuni contermini hanno prodotto il vertice del parco di espressione di appartenenza cencelliana. La meritocrazia in Campania, lo sanno tutti, è un optional. Adesso il pericolo maggiore è che il nuovo”carrozzone” burocratico serva solo a pochi quadri direttivi e ad altri per spartirsi i soldi che lo Stato finanzia per la gestione “burocratica e verticistica” del parco nazionale naturale. Si è assistito già lo scorso anno ad alcuni comuni del versante settentrionale del Matese che hanno rigettato il vincolismo del parco stesso anche per la mancanza di un regolamento mai inviato agli enti locali. Se in tutti i Parchi Naturali del nostro Bel Paese, si facesse un referendum la maggior parte voterebbe contro i parchi che hanno subito e che hanno frenato la loro economia già povera. Per il Matese adesso ci sono ancora gli entusiasmi del nuovo parco nazionale? Chissà cosa dicono i nuovi paladini della democrazia che non sono più a sinistra ma nel nuovo dominio cromatico giallo-verde? Lasceranno crescere il reddito dei residenti del Matese che si spopola? Eppure lo prevedono tutte le Leggi del Legislatore del nostro Stato unitario. Devono far crescere il reddito dei residenti le Comunità Montane, i Consorzi e i Parchi Naturali sia regionali che nazionali.

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