PIEDIMONTE MATESE. Convegno sulla legalità a cura del gruppo Scout: usura, estorsioni, bullismo, ma anche violenza sessuale i principali reati registrati nel matesino.
L’evento tenuto nei saloni della Biblioteca comunale di Piedimonte Matese: un video con cui hanno raccontato la loro storia associativa e un ricordo della figura di Don Peppe Diana.
Convegno sul tema della legalità curato dai ragazzi del Gruppo Scout Piedimonte Matese, a cui hanno partecipato Francesca Baldacci capitano della Compagnia Carabinieri di Piedimonte Matese, Benedetta De Risi magistrato del Tribunale di S.Maria C.V. e Amalia Lombardi Responsabile Scout Agesci zona Volturno. Gli Scout matesini hanno presentato un video con cui hanno raccontato la loro storia associativa e un ricordo della figura di Don Peppe Diana, il prelato ucciso anni fa dalla camorra. L’incontro è sttao visto pure come occasione per fare alcune riflessioni sul problema della legalità anche nell’alto casertano. Difatti, imaggiori reati che si registrano nel territorio riguardano la violenza di genere, come usura, estorsioni, bullismo, ma anche violenza sessuale, incesti e maltrattamenti in famiglia. Sui reati che avvengono in ambito familiare spesso è difficile indagare in quanto molti di essi non vengono neanche denunciati. La denuncia di un reato è una cosa importante e non deve subire condizionamenti esterni di altre persone – ha invece ribadito la De Risi. Il primo intervento basilare è quello che fanno le forze dell’ordine che raccolgono le informazioni e creano un rapporto di fiducia con la parte offesa che racconta il fatto come è successo. Per quanto riguarda la tutela dell’ambiente – secondo il Capitano Baldacci, il N.O.E. (Nucleo Operativo Ecologico) e i Carabinieri Forestali sono le persone impegnate in prima linea, ogni giorno, per reprimere e prevenire i reati ambientali. Grande è l’impegno dei Carabinieri – ha infine concluso la Baldacci – anche per la lotta allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti in quanto gli spacciatori della zona andando a Caivano o Secondigliano a rifornirsi di droga diventano delle reali appendici delle organizzazioni criminali della nostra regione.