Telese Terme. Associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio internazionale e ricettazione di auto di lusso: due arresti in città ed altre 16 persone coinvolte.
Sono ritenuti responsabili in concorso con altre 16 persone residenti nelle province di Roma, Napoli, Bari e Brescia. Dalle perquisizioni domiciliari, sono stati rinvenuti e sequestrati documenti vari dei veicoli.
Associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio internazionale e ricettazione di auto di lusso: due arrestia Telese Terme. Le manete ai polsi sono stati messi dalla polizia stradale a Mario Carrozza ed alla sua convivente di origine ucraina Halyna Koreniako, ora rinchiusi nel carcere di Capodimonte. Sono ritenuti responsabili in concorso con altre 16 persone residenti nelle province di Roma, Napoli, Bari e Brescia. Dalle perquisizioni domiciliari, sono stati rinvenuti e sequestrati documenti vari dei veicoli. L’operazione ha smantellare un traffico internazionale di veicoli posto in essere con tecniche criminali raffinate ed una rete capillare di contatti in tutt’Italia, ma anche in Lituania e Bielorussia. I malviventi erano specializzati nel traffico internazionale di veicoli, utilizzando sistemi consolidati: un primo “modus operandi” consisteva nell’impiego di un “prestanome”, che stipulava un contratto di locazione per un veicolo di grossa cilindrata, in modo tale che il veicolo che sarebbe dovuto rimanere sul territorio nazionale veniva invece venduto, all’insaputa della società locatrice proprietaria del bene, ad un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato ed esportato in Lituania o Bielorussia. Una volta in terra staniera, il veicolo oggetto di appropriazione indebita veniva munito di falsa documentazione ed illecitamente immatricolato in quel paese. Contemporaneamente in Italia veniva denunciato il falso furto del veicolo, perfezionando in tal modo il reato di riciclaggio internazionale. La seconda modalità era quella di “agevolare” la vendita di veicoli di lusso da parte di privati che intendevano disfarsene senza lungaggini. La banda si appropriava del veicolo e lo esportava all’estero con falsi documenti, mentre il vecchio proprietario sporgeva denuncia di furto per ottenere l’indebito risarcimento dall’assicurazione.