Airola. Fratelli D’ Italia, Diodato, “Fallimento della gestione Matera”: l’ex portavoce attacca e chiede ai vertici regionali rinnovo organismi dirigenti.
Militante di Fratelli d’ Italia da circa dieci anni ed ha svolto anche il
ruolo di Portavoce ad Airola. Marilena Diodato interviene nelle vicende
interne del partito con una feroce critica. «Sono stata al fianco di questo
partito e della mia leader Giorgia Meloni da sempre, devo, però, oggi,
constatare la disfatta e la trasformazione distruttiva del partito nel
Sannio a causa del portavoce provinciale Domenico Matera, il quale ha
determinato la sconfitta di Fratelli d’ Italia dovunque, nonostante il
fortissimo trend nazionale e nonostante Fratelli d’ Italia cresce dovunque,
tranne che nel Sannio. Il fallimento della gestione Matera è sotto gli
occhi di tutti. Gli storici esponenti di Fratelli d’ Italia, quelli che ci
sono sempre stati, anche quando Fratelli d’Italia era al 3 %, sono in rotta
di collisone con Matera, vedasi Federico Paolucci, Francesca Pedicini e
tutto il loro gruppo. Il fallimento di Fratelli d’ Italia – incalza -,
però, non si è fermato al capoluogo di provincia, ma è stato una costante
in tutte le realtà in cui è stato presente, tranne rare eccezioni. Un
fallimento su tutti vi è stato nella mia Airola. Matera, pur non essendo
di Airola, si era posto nella fase pre-elettorale come un interlocutore
interessato a portare il rinnovamento ad Airola, trincerandosi dietro al
partito. Nonostante i manifesti e le tante chiacchiere al vento, il signor
Matera è stato uno dei fautori dello scempio che hanno portato al disastro
della lista di Supino, storico esponente del Pd. Quella lista è stata
bocciata dagli airolani con circa 1200 voti di scarto. Sembrano profetiche
le parole del mio compagno di partito Remo De Nicolais, che subito volle
dissentire da questa sciagurata scelta per ragioni tutt’ oggi ignote di
Matera e dei suoi accoliti, che solo da poco sono saliti sul carro di
Fratelli d’ Italia. Il portavoce Matera, insieme ad altri fautori di quella
che è stata la fallimentare lista Supino, hanno fatto di tutto per impedire
il cambiamento ad Airola. Bastava girare le piazze, i bar, le strade per
sentire che tutti volevano l’ Avvocato Vittorio Fucci, già assessore
regionale di centrodestra e professionista di alto spessore, che aveva
lavorato ad una alternativa vincente all’ attuale amministrazione, tanto da
cooptare anche il consigliere uscente del Movimento 5 stelle Bartolomeo
Laudando, che si è dimostrato in quest’ ultima tornata elettorale un
fortissimo portatore di voti, oltre a diversi esponenti scontenti della
maggioranza e diverse rilevanti personalità della società civile, che sono
state sempre forti portatrici di voti . L’ Avvocato Fucci, inoltre, ha
dimostrato il suo valore elettorale, ancora di più perché in maniera
indiretta, dando una sua candidata, Enza Buono, legata a lui da vincoli
familiari, che è stata una delle prime elette con circa 546 voti, a seguito
dei boicottaggi e dei tradimenti subiti da Fucci». Insomma Diodato non ci
sta e continua: «Sia chiaro: la lista dell’ ingegnere Falzarano non è
stata da me votata e fatta votare perché incompatibile con il mio modo di
far politica, capisco però la scelta del noto penalista Fucci, a seguito di
tutto ciò che ha dovuto subire. Io ho preferito votare scheda bianca. Il
portavoce Matera trincerandosi di nuovo dietro una fantomatica sintesi tra
gente che non aveva voti e che non ha portato a niente, ha acconsentito ed
è stato protagonista di questo scempio. Il portavoce Matera ha saputo
usufruire soltanto del simbolo e del voto di opinione per le regionali,
dove il voto di bandiera fa la differenza, avendo peraltro un risultato
modesto ovvero 6 Mila voti con un partito al 20 per cento a livello
nazionale, pur partendo da una Valle che è la più popolosa della provincia.
Basta vedere i risultati delle elezioni regionali passate per capire il
flop di Matera, rispetto a chi aveva effettivamente dei voti personali e
non usufruiva dei voti del partito, tenendo presente, inoltre, che Matera
partiva come sindaco in carica di uno dei comuni della Valle Caudina con
una candidatura preparata da mesi e mesi. Chiedo – l’appello di Diodato –
alla direzione regionale e a quella nazionale di rinnovare immediatamente
i vertici del partito nel Sannio, così da poter portare anche nel Sannio
quel rinnovamento tanto caro alla mia leader Giorgia Meloni, lontano dai
consociativismi che hanno affossato questa provincia».