ALIFE. Crisi politica ed azzeramento della giunta, il sindaco Cirioli: “situazione che richiede una verifica politica”. Che faccia tosta!!!
“Forse degli incontri a casa di un ex consigliere comunale favorevole al dissesto, che poi è stato per ben tre volte sonoramente bocciato dall’elettorato alifano?”
La crisi politica che si è aperta quest’oggi potrebbe avere breve, se non brevissima, durata. Fanno certamente discutere, intanto, le parole utilizzate dal sindaco Cirioli nel decreto sindacale n.25 datato 4 settembre 2017 di azzeramento della giunta, e revoca delle nomine agli assessori comunali, nel quale scrive che “considerato che in seno alla maggioranza consiliare si è venuta a determinare una situazione che richiede una verifica politica e una riconsiderazione complessiva degli assetti di governo, nella prospettiva di un effettivo e concreto rilancio dell’azione politica amministrativa, che risulta di fondamentale importanza per il conseguimento degli obiettivi di fine mandato”. Ma di quale situazione che richiede una verifica politica si sta parlando? Di quella forse nell’immediatezza della vittoria elettorale, quando sono iniziati i primi malumori, le porte chiuse in faccia agli stessi consiglieri di maggioranza, al pubblico (alla faccia della trasparenza annunciata), o delle decisioni prese sottobanco all’insaputa degli stessi componenti tutti l’esecutivo, per non parlare dei consiglieri di maggioranza? O dei manifesti favorevoli al dissesto finanziario giù pronti e fatti stampare nel mese di dicembre 2016, quando nessuno era a conoscenza della decisione dei 5/13 di portare il Comune al fallimento? O forse degli incontri a casa di un ex consigliere comunale favorevole al dissesto, che poi è stato per ben tre volte sonoramente bocciato dall’elettorato alifano, ma con la sola presenza di solo alcuni degli assessori, ed all’insaputa del resto dei componenti il gruppo consiliare di maggioranza? O forse della decisione loro, e soltanto loro, di portare caparbiamente in consiglio la delibera di dissesto e votarla in soli cinque componenti? O delle apertura fatte platealmente, nello studio medico del sindaco a Piedimonte Matese, al gruppo di minoranza “Toro per Alife”, di entrare in maggioranza, in barba ad una maggioranza votata dalle alifane e dagli alifani solo un anno fa del gruppo “Uniti per Alife”? Avance fatte alla minoranza il giorno dopo la costituzione del gruppo autonomo “Liberi Alifani” e, come ovvio, rispedite al mittente.