ALIFE. Don Maurizio Patriciello ha incontrato studenti ed istituzioni: “Dio ci perdonerà per tutto quello che sta accadendo ma la storia no. I figli dei vostri figli ci condanneranno”.
“Il fatto che la Terra dei Fuochi non sia a noi vicina non deve farci stare tranquilli o lasciarci insensibili“, il saluto del primo cittadino di Alife, Giuseppe Avecone. “Siamo nella regione che per secoli ha fatto invidia a tanti. Dio ci perdonerà per tutto quello che sta accadendo ma la storia no. I figli dei vostri figli ci condanneranno”, la dura condanan di don Maurizio Patriciello, invece.
Sono stati trattati diversi aspetti, non solo della Terra dei Fuochi dunque, ma anche del futuro della Regione Campania nell’incontro con gli studenti dei plessi scolastici cittadini con Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e sostenitore della battaglia sulla Terra dei Fuochi. All’evento di presentazione del suo libro “Vangelo dalla Terra dei Fuochi” presso l’Auditorium dell’IPIA “M. Bosco”, moderato dalla giornalista di Alife, Adele Consola, hanno partecipato, tra glia altri, il Sindaco della Città di Alife, Giuseppe Avecone, Isabella Balducci dirigente scolastico, e Don Domenico La Cerra, parroco di Alife. “Il fatto che la Terra dei Fuochi non sia a noi vicina non deve farci stare tranquilli o lasciarci insensibili“, il saluto del primo cittadino Avecone, “perchè abbiamo il dovere di esprimere solidarietà a tutti i cittadini che vivono in modo diretto questo problema. Da questo incontro deve nascere sensibilità per questo dramma sociale”. Tanti gli aspetti invece trattati dal prete anticamorra, dalla sua ultima fatica letteraria “Vangel dalla Terra dei Fuochi”, la colpevolezza dei proprietari delle terre inquinate, ai roghi dei nostri giorni, dalle responsabilità della politica. “Siamo nella regione che per secoli ha fatto invidia a tanti. Dio ci perdonerà per tutto quello che sta accadendo ma la storia no. I figli dei vostri figli ci condanneranno. Sono anni che la Regione non sa gestire il problema rifiuti non per incapacità ma per furbizia. Siamo un popolo di ingannati. Il problema grosso che si aggiunge ai roghi giornalieri sono i rifiuti industriali provenienti dalle regioni settentrionali mentre dal nord ci facevano la morale è da li che partivano gli scarti tossici”.