ALIFE. Fine ingloriosa di un’amministrazione comunale fallimentare: passa il bilancio con soli 5 voti favorevoli.

Simonelli e Delli Veneri astenuti, Di Muccio assente: dalle minoranze con Guadagno e Cirioli voto contrario.

Ed era il Consiglio comunale più importante nella vita amministrativa di un paese, quello della approvazione del Bilancio preventivo che avviene all’inizio di un esercizio. Quindi programma la vita, non solo finanziaria, di un anno di amministrazione della cosa pubblica e per la quale programmazione almeno chi è chiamato a gestire un Ente, almeno chi si trova dalla parte della maggioranza, dovrebbe trovare tutti daccordo, ed allineati, su quanto si è deciso di spendere e per quali settori, in funzione di quanto si incasserà (questo atto contabile deve per forza di cose chiudere in pareggio, al massimo in avanzo, positivo).

Alla fine sono stati solo 5 i voti a favore (la prima cittadina ed i 4 assessori, ancora per qualche settimana: il 14 e 15 maggio, difatti, il paese è chiamato al rinnovo del Civico consesso). Si sono astenuti dal voto i consiglieri di maggioranza Delli Veneri e Simonelli (la Di Muccio non in aula), con quest’ultimo che ha preceduto il suo voto di astensione con alcune dichiarazioni, di non condivisione dello stesso, importante, atto contabile. Una posizione molto forte a poche settimane dallo scioglimento del Consiglio che da ulteriori conferme sulla tenuta della maggioranza e sulla condivisione delle scelte fin qui messe in atto in una intera legislatura.

Le minoranze, dal canto loro, erano presenti in aula con i soli Guadagno, per il gruppo de “L’Elefante”, e Cirioli, per “Uniti per Alife”: il loro voto è stato contrario.

Bocciata anche la proposta della sindaca di invertire l’ordine del giorno e procedere prima alla nomina dei Baby sindaci (una mossa, questa, per guadagnare tempo visto che, ad inizio lavori, senza la presenza dei consiglieri di minoranza, la maggioranza non aveva neppure il numero legale per dichiarare valida la seduta??).