ALIFE. La morte di Giuseppe Leggiero, spunta la pista dell’omicidio: fermata la moglie ed il figlio della vittima.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, un punteruolo di metallo gli si sarebbe accidentalmente conficcato nel petto, all’altezza del cuore, provocandogli ferite gravissime che lo avrebbero portato, di lì a poco, alla morte.

Sarebbero stati la moglie del defunto, Navara Patrizia, classe 1968, ed il figlio Leggiero Daniele, 48enne originaria di San Potito Sannitico, ad aver ucciso il loro congiunto, il 50enne Giuseppe Leggiero: non quindi un banale incidente, una caduta, ma un assassino dopo il quale sarebbe stata inscenata una banale caduta. Sarebbero stati la moglie stessa ed il figlio ad accompagnare il Leggiero presso il nosocomio di Piedimonte Matese, sostenendo la tesi dell’incidente. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, un punteruolo di metallo gli si sarebbe accidentalmente conficcato nel petto, all’altezza del cuore, provocandogli ferite gravissime che lo avrebbero portato, di lì a poco, alla morte. Ma versioni contrastanti fornite dai familiari stessi, unite al fatto che dagli accertamenti compiuti dai militari dell’Arma sul luogo del sinistro, i quali hanno potuto constatare che non vi era pavimento bagnato o scivoloso, hanno spinto ad approfondire le indagini. Durante l’interrogatorio sarebbe stata proprio la donna ad ammettere non l’incidente, bensì una ferita provocata volontariamente sul corpo del marito, quindi di aver commesso l’omicidio. L’arma usata per il delitto sarebbe stato un coltello comunemente utilizzato per la lavorazione dei prodotti caseari. Intanto la salma è stata trasportata presso l’Istituto di Medicina Legale di Caserta per l’esame autoptico. La donna è stata già trasportata presso la casa circondariale di Pozzuoli.