ALIFE. Nuovo parroco in Cattedrale Santa Maria Assunta, tutto tace: eppure entro il 31 ottobre si sarebbe dovuto nominare un nuovo amministratore.
Mente il Cardinale Sepe di Napoli, sempre informato di tutto, segue con attenzione l’evolversi delle “faccende” religiose del paesello.
Al 31 ottobre si sarebbe dovuto nominare un altro amministratore della parrocchia Santa Maria Assunta, pertanto un altro prelato avrebbe dovuto “dire messa”, dopo l’allontanamento “forzato” di Don Cesare Tescione voluto dal Vescovo Valentino Di Cerbo e l’assunzione, egli stesso, della guida della parrocchia. Per don Cesare, ora associato alla parrocchia di San Giovan Giuseppe della Croce della piccola frazione Totari di Alife, vi era stato un autentico plebiscito, con oltre mille sottoscrizioni raccolte tra i fedeli di Alife ed inviate direttamente a Sua Santità, Papa Francesco, come supplica per farlo rimanere in città. Non ci fu verso. Il Monsignore Di Cerbo, a meno di due anni dalla nomina, lo sollevò dall’incarico spedendolo di fatto a Totari. Ma le firme non sono cadute nel vuoto: sono arrivate anche sulla scrivania del cardinale napoletano Sepe che, tra procedimenti disciplinari a carico di S.E. e richieste di chiarimenti, ha cominciato a seguire con maggiore attenzione le vicende religiose di Alife. Certamente non ha apprezzato la decisione dello spostamento, come pure anche nelle altre Diocesi molti sacerdoti e laici sono rimasti perplessi da queste ultime azioni del Vescovo. Ora un nuovo avvicendamento alla Cattedrale Maggiore, anche se, pare, non si abbia intenzione di procedere in tal senso, almeno non in tempi brevi. Eppure il Monsignore appare, a detta dei fedeli più assidui della parrocchia, molto stanco, tanto da non riuscire a stare dietro ai tanti impegni. Nelle ultime settimane avrebbe incontrato tanti preti: ma sarebbero state semplici consultazioni o proposte vere e proprie di assunzione di nuovi incarichi?