ALIFE. Riorganizzazione della struttura del Comune, i settori passano da 5 a 4: ecco la delibera del commissario Manganelli.


Ulteriore conseguenza del dissesto finanziario, deliberato come si sa dal precedente esecutivo (Cirioli, Sasso, Di Caprio, Pece e Zazzarino), che impone una riduzione dell’incidenza della spesa di personale rispetto al complesso delle spese correnti.

Con propria autonoma delibera, la n. 14 assunta con i poteri della Giunta Comunale, la commissaria prefettizia in servizio al Comune di Alife, Anna Manganelli, ha dispoto la nuova riorganizzazione delle Aree dell’Ente, “in conseguenza della rideterminazione della dotazione organica e che prevede la riduzione da 5 settori a 4“. Ecco, allora, come saranno ora suddivise le Aree: l‘Area Amministrativa (era di competenza di Valentina Santini, poi passata ad altro incarico in altro ente pubblico), si occuperà di affari istituzionali, personale, servizi sociali, commercio, servizi demografici, istruzione e cultura; l‘Area Economico-finanziaria (era di competenza di Pietro Sansone prima, poi dopo le note vicende che hanno portato al licenziamento dell’ex dipendente, è stata sempre coperta da collaboratori esterni) si occuperà di ragioneria, contabilità, tributi, economato e parte economica del personale; l’Area Lavori e Servizi Pubblici (l’ultimo dirigente in servizio è stato Ermelinda Corbi, poi anche quest’area affidata ad esterni), gestirà i lavori pubblici, la manutenzione, servizi tecnici viabilità e illuminazione pubblica, servizio idrico integrato, distribuzione gas, gestione del patrimonio immobiliare del Comune; infine, l’Area Assetto del Territorio ed Ambiente, (dirigente Claudio Accarino) che si occuperà di urbanistica, pianificazione territoriale ed edilizia privata, edilizia residenziale pubblica e piani di edilizia economico e popolare, protezione civile per il tramite della polizia municipale. La riduzione delle aree dovrebbe, sempre secondo la citata delibera, comportare anche una riduzione di spesa per l’Ente. E questa è una ulteriore conseguenza del dissesto finanziario, deliberato come si sa dal precedente esecutivo (Salvatore Cirioli, Luca Sasso, Gianfranco Di Caprio, Daniela Pece e Debora Zazzarino), che impone una riduzione dell’incidenza della spesa di personale rispetto al complesso delle spese correnti, quindi una razionalizzazione e snellimento delle strutture burocratico-amministrative anche attraverso accorpamento di uffici con l’obiettivo di ridurre l’incidenza percentuale delle posizioni organizzative in organico.

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