BELLONA. Abbate non risparmia neppure l’opposizione consiliare: dura replica anche alla consigliera Cafaro sullo scandalo Ilside.
“Ella forse deve solo stare più calma e più attenta quando ipotizza abusi o omissioni di qualcuno. Se deciderà a partecipare all’attività amministrativa ne saremo contenti”.
“La consigliera persiste in sfoghi ingiustificabili se non connessi al noto progetto discriminatorio imbastito e perpetrato da altri a cui sta chiaramente aderendo. Un consigliere comunale solitamente non si esprime con manifesti, pubblicazioni su giornali o lagnanze da mercato quando ritiene essergli stata fatta la bua. Ci sono altri luoghi e sedi istituzionali dove il consigliere avvia le proprie discussioni, imposta il necessario contraddittorio con altre parti e propone le sue idee o le sue soluzioni per la crescita e il miglioramento della vita dei cittadini amministrati. La consigliera Cafaro non fa nulla di tutto questo, si inventa qualcosa ogni tanto ed esce con manifesti ed articoli di giornale dove l’unico elemento reale che si rileva è il colore eccessivo che ci mette. Adesso lancia l’allarme di onirici abusi secondo cui le sarebbe negato di accedere agli atti comunali, più specificamente al protocollo elettronico. Il 14 settembre le fu scritto dal segretario che era stato incaricato il servizio competente per soddisfare la richiesta e che, nel frattempo, poteva tranquillamente accedere al protocollo cartaceo che è praticamente la stessa cosa di quello elettronico. Cioè, tutto quello che vuole vedere la consigliera è a sua totale disposizione, non c’è nulla che le si possa nascondere e non c’è nessuna intenzione o possibilità di nasconderle qualcosa. Ella forse deve solo stare più calma e più attenta quando ipotizza abusi o omissioni di qualcuno. Se deciderà, prima o poi, a partecipare davvero all’attività amministrativa e ad apportare il proprio contributo, ne saremo tutti contenti”.