BELLONA / TRIFLISCO. Caso Ilside, il sindaco Filippo Abbate: “Il Tribunale amministrativo regionale ci dà ancora una volta ragione”.
“Cioè, Ilside doveva fare la bonifica, non la fece rendendosi omissiva e adesso reclamano che non l’abbiamo fatta noi”.
“Ne hanno dette di crude e di cotte anche sostenendo che ILSIDE O ECOTERRA, proprietaria del sito, avrebbero avuto ragione innanzi al TAR per il ricorso di quest’ultima laddove pretendeva che la bonifica andava fatta dal comune per effetto delle ordinanze in danno n. 22 e 23/2013 – si difende il sindaco Abbate, rinviato per questo a giudizio. Cioè, Ilside doveva fare la bonifica, non la fece rendendosi omissiva e adesso reclamano che non l’abbiamo fatta noi. In effetti noi la cominciammo a fare fino a che su ricorso delle stesse parti, il Tribunale sequestro’ ed affidò alla stessa Ilside la custodia e la bonifica per cui fummo impossibilitati a procedere. I Giudici amministrativi, dopo avere sviluppato ogni ragionamento, letto il ricorso e le note difensive, hanno sentenziato, Venerdì 17.11.2017, che l’unico responsabile della bonifica rimane Ilside e che noi non potevamo procedere stante il sequestro giudiziario. In sostanza il TAR ha definitivamente detto che sono regolari gli atti, le ordinanze e quant’altro fatto dal comune. Un po’ come adesso che, pur avendo avviato le procedure per le fasi iniziali della esecuzione in danno, che proseguirebbe con contributo regionale come da precisi impegni, non possiamo procedere per l’insistenza del sequestro. Ovviamente non avevamo dubbi sulla correttezza del nostro operato che rimane limpido, lineare e legale. Ogni forzatura o deviazione dalle regole ci vorrebbe in condizione di illegalità per cui, pur sopportando attacchi, oltraggi, calunnie e miserabili comportamenti basati su una avversione sistematica contro la mia persona e contro elementari regole di buon senso, io, insieme alla mia maggioranza ed agli apparati comunali che mi supportano e materialmente gestiscono le vicende operative della faccenda, non ci sposteremo mai dall’alveo di legalità e correttezza che ha caratterizzato le fasi della problematica a partire dal 2012. Ciò nonostante ed immuni ed implacabili verso ogni forma di sciacallaggio, diretto o acquisito o manipolato, ci confermiamo vigili e pressanti per la soluzione completa e definitiva che, allo stato attuale, ci vede impegnati verso la procura della repubblica per le risultanze dell’incontro del 27.09 u.s. inerente l’accertamento delle capacità di Ilside ad effettuare la bonifica e verso la Regione Campania per gli impegni assunti circa il finanziamento dei lavori in caso di molto probabile esecuzione in danno e, inoltre, per le risultanze del procedimento di revoca delle autorizzazioni ad Ilside come da incontro del 24.10 u.s. in cui la Regione medesima ammise di concludere il procedimento nel giro di 10 giorni. Come si vede io e quanti mi affiancano , non trascuriamo alcunché, siamo nella legalità; se non possiamo andare oltre è perché ci sono vincoli che non possiamo superare di testa nostra”.