BELLONA / TRIFLISCO. Scandalo Ilside, ancora fiamme e fumarole: il Comitato scrive alle istituzioni e fa le sue proposte.

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La popolazione continua a lanciare allarmi che le Istituzioni recepiscono con i loro tempi, che non sono i nostri.

Caso Ilside, venerdì scorso lo svuotamento delle vasche del percolato, così come previsto dal protocollo firmato in Regione per la messa in sicurezza dell’area di località Ferranzano. Ma già il giorno dopo un nuovo principio di incendio con la successiva ennesima fumarla. Alcuni residenti hanno prontamente segnalato il fatto con l’intervento dei vigili del fuoco, che è avvenuto non subito, date le difficoltà a rintracciare l’ufficiale giudiziario, unico in possesso delle chiavi dell’ex area di stoccaggio di rifiuti. Ma questo ulteriore episodio è stato regolarmente denunciato dal “Comitato cittadino Bellona/Triflisco: mai più Ilside” che ha commentato il fatto: “Persistono le fumarole all’Ilside. Un istante che sembra durare un’eternità….stamattina l’ennesimo indegno bailamme. La popolazione continua a lanciare allarmi che le Istituzioni recepiscono con i loro tempi, che non sono i nostri. Siamo tutti assai compiaciuti della presenza virtuale dell’Amministrazione Locale. Intanto dopo un allarme lanciato nel tardo pomeriggio di ieri solo stamattina verso le 11:30 i VVFF sono riusciti ad accedere al sito per le operazioni di soffocamento di quello che stava per diventare un principio di incendio. Noi del Comitato Cittadino siamo sempre più convinti che le procedure ed il loro ordine di priorità deciso in Regione sono completamente fuori da ogni logica e del tutto inefficaci ai fini di un rapido e risolutivo intervento di messa in sicurezza del sito. Le priorità, secondo noi e secondo le leggi vigenti in materia ambientale, sono ben altre rispetto a quanto si è deciso di fare nei mesi a seguire. Siamo consapevoli dell’enorme carico di responsabilità che ha investito alcune autorità preposte dalla Procura di S. Maria C.V. . Il custode giudiziario, attualmente unico possessore delle chiavi dell’ex sito di stoccaggio, dopo numerose telefonate e non pochi messaggi, da ieri sera solo in tarda mattinata si è presentato in loco per aprire il cancello e permettere l’intervento dei vv.ff. intanto giunti sul posto dalle ore 9.00 circa. Ricordiamo che il sito è tutt’ora sottoposto a sequestro e non si è autorizzati ad entrare se non su disposizione della Procura della Repubblica, solo per interventi strettamente necessari allo svolgimento dei lavori di messa in sicurezza del sito. Siamo convinti che non basti “lasciare” la chiave ad un solo incaricato, come dimostrano i fatti. Come già successo in passato, sarebbe corretto lasciare un duplicato, sotto indicazione della Procura e d’intesa con il custode giudiziario, anche ad altri. Duplicato che a nostro avviso dovrebbe essere consegnato anche alla Polizia Municipale del Comune di Bellona. Siamo certi che molti dei ritardi degli interventi di spegnimento delle fumarole dipendano da un intempestivo coordinamento tra i vari Enti preposti, che mancano di una comunicazione rapida e decisa. Questi ritardi sono da noi documentati con innumerevoli dichiarazione, comunicati, rilievi fotografici e video, che testimoniano inefficienze e incomprensioni tra i vari Enti. Provvederemo a breve a inviare formale richiesta scritta al Comune di Bellona, Procura della Repubblica, Custode giudiziario, Regione Campania, Vigili del Fuoco di Caserta e Prefettura di Caserta, per chiedere una più costruttiva collaborazione tra tutti e non un continuo rimpallo di responsabilità che grava sempre più sulla cittadinanza locale e sul tessuto sociale. Allo stesso tempo informeremo il Prefetto delle,a nostro avviso, gravi responsabilità da parte di alcuni enti nella vicenda #ILSIDE. Tutto questo ci spinge inevitabilmente a procedere con altre azioni per denunciare quanto sia sempre stato sottovalutato da anni il pericolo, che ad oggi Bellona continua a subire nella totale assenza delle autorità”.

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