CAIAZZO. Amministrazione ferma al palo, “Caiazzo bene comune” suona la sveglia a Giaquinto e company.
“Basta con le aspirazioni personali e la ricerca affannosa di poltrone, dopo la batosta alle provinciali, il sindaco cominci finalmente ad amministrare la città”.
di Enzo Perretta
“Si incominci finalmente ad amministrare la Città, ad affrontarne i problemi e a lavorare per il futuro!”. A chiederlo a gran voce sono i consiglieri di Caiazzo Bene Comune Marilena Mone, Mauro Carmine Della Rocca e Andrea Costantino. “Superata la comprensibile delusione per le elezioni provinciali, il Sindaco si rimbocchi subito le maniche! Queste ultime elezioni, oltre che rappresentare una sconfitta personale per il Sindaco Giaquinto (ultimo tra i candidati e con largo distacco), hanno mostrato chiaramente l’attuale isolamento della maggioranza rispetto alla politica provinciale e regionale. Alla luce di questo speriamo che, una volta per tutte, si pensi a dedicare le energie disponibili ed il tempo residuo che ci separa dalle prossime elezioni solo ed esclusivamente al bene di Caiazzo e non più alle proprie carriere politiche. La crisi profonda dell’economia locale, la delusione di imprenditori e commercianti sempre più soli, le difficoltà dei cittadini che, nonostante tributi locali giunti a livelli insostenibili, sono costretti a confrontarsi con la totale assenza di servizi per l’infanzia, per gli anziani, per le persone con disabilità, per i giovani, sono solo alcuni dei problemi irrisolti”, fa notare la minoranza che auspica una radicale inversione di marcia per il 2022. “Vogliamo augurarci e augurare soprattutto ai cittadini di Caiazzo che l’anno nuovo possa essere un anno migliore per la nostra Città, un anno di riscatto. Vorremmo che finalmente si decidesse di confrontarsi con la minoranza e con la società civile su quale sviluppo immaginare per il futuro di Caiazzo, su cosa fare per il centro storico, su come ridurre le distanze tra le periferie (sempre più abbandonate) ed il centro. Vorremmo che si immaginasse un piano per l’edilizia scolastica credibile e che guardi al futuro. Vorremmo che, invece di vendere le case popolari per coprire un disavanzo di 4 milioni e mezzo di euro, si pensasse ad una seria politica per l’edilizia popolare e per il contrasto alla povertà. Vorremmo che si immaginassero strumenti di stimolo alle nuove attività commerciali sul territorio. Vorremmo che Palazzo Egizi ed il centro per disabili (ancora in stato di totale abbandono) non rappresentassero più un peso per le finanze comunali ma riuscissero finalmente ad essere delle importanti risorse in termini di servizi alla collettività e di possibilità occupazionali. Vorremmo vedere i nostri bambini giocare in un parco giochi a caiazzo e non essere costretti a spostarci in altri comuni. Vorremmo iniziative di sicurezza urbana che possano ridurre l’incidenza dei furti nelle abitazioni. Noi siamo pronti ad affrontare queste sfide, pronti a confrontarci e a dare il nostro contributo, come in più occasioni abbiamo già fatto. Speriamo che sia giunto finalmente il tempo dei fatti e non solo dei post sui social”, concludono Mone, Della Rocca e Costantino.