CAIANELLO. Delitto Galdiero, il “Re delle mele annurche” ucciso 3 anni e mezzo fa: dimezzata la pena per il suo assassino, l’ex socio Savanelli.

galdiero savanelli

La famiglia dell’imputato aveva offerto alla parte civile, a titolo di risarcimento e per ottenere una pena più mite, un appezzamento di terreno del valore di 400 mila euro.

Il delitto avvenne nel parcheggio di un noto ristorante di Caianello, a pochi passi dal casello autostradale dell’A1, dove il “Re delle mele” e di quelle annurche, in particolare, Antonio Galdiero, di Sessa Aurunca, venne freddato con 6 colpi di pistola Smith & Wesson dopo un pranzo di lavoro mentre era entrato nella sua auto. L’autore dell’omicidio fu l’ex socio in affari, quell’Antonio Savanelli che si trova tutt’ora ai domiciliari per problemi di salute. Dopo una prima condanna a 30 anni di reclusione in primo grado (e la provvisionale di 330 mila euro), dopo due anni la sua pena è stata dimezzata a 17 anni e 4 mesi da giudici della seconda sezione della Corte di di Assise di appello (presidente Elvira Capecelatro, a latere Ginevra Abbamonte), su richiesta dei difensori Antonio Mirra ed Enrico Tuccillo. Il Savanelli non ha mai chiarito il movente del delitto, che sarebbe collegato ad una serie di introiti personali, anticipazione di fatture in un secondo istituto di credito, pari a oltre un centinaio di migliaia di euro ed intascati dallo stesso in segreto. La famiglia dell’imputato aveva offerto alla parte civile, a titolo di risarcimento e per ottenere una pena più mite, un appezzamento di terreno del valore di 400 mila euro, certamente una piccola cosa rispetto al risarcimento di oltre sette milioni di euro chiesto dai parenti di Galdiero, assistiti come parte civile dagli avvocati Giuseppe Stellato e Claudio Sgambato.

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