CALVI RISORTA. “Amministrazione Lombardi: etica e trasparenza amministrativa? Solo in campagna elettorale”: l’attacco dell’ex sindaco Marrocco.
“La sistematica violazione del d. lgs. 33/2013, del Piano Anticorruzione, del d. lgs. 267/2000 e del regolamento del consiglio comunale, sembrerebbe piuttosto un tentativo di ostacolare l’attività dell’opposizione consiliare”.
di Luciana Antinolfi
“Se saremo chiamati ad amministrare questa comunità l’etica e la trasparenza saranno gli elementi che caratterizzeranno il nostro operato”. Così leggiamo nel programma elettorale di Lombardi e soci, dove il primo capitolo viene dedicato appunto ad un obiettivo definito di “Etica e Trasparenza amministrativa”, con una serie di punti qualificanti, tra i quali il “rispetto della normativa per l’accesso ai documenti della pubblica amministrazione”. Belle parole – sbotta l’ex primo cittadino Marrocco – rispetto alle quali però, dopo più di 4 mesi, non solo non sono seguiti i fatti, ma si consuma addirittura una palese e quotidiana violazione della norma! Già era un paradosso inserire in un programma elettorale l’obiettivo di rispettare una legge dello Stato (il d. lgs. n. 33/2013), ma farlo per poi disattendere palesemente la norma è davvero incredibile. Sarebbe forse il caso di ricordare al Sindaco, agli assessori e a tutti i consiglieri di maggioranza, che la norma in questione contempla precisi obblighi di pubblicazione di atti ed informazioni fondamentali per i cittadini, al fine di consentire loro forme di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche, nonché di promuoverne la partecipazione all’attività amministrativa. Nello stesso Piano Triennale Anticorruzione 2017/2019, si dichiara che “La trasparenza è una misura di estremo rilievo e fondamentale per la prevenzione della corruzione. Essa è…strumentale…allo sviluppo della cultura della legalità in ogni ambito dell’attività pubblica”, costituisce “…applicazione dei principi di eguaglianza, imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia, economicità, efficienza, integrità e lealtà dell’attività amministrativa” ed “è un obiettivo fondamentale dell’amministrazione” che “deve essere perseguita dalla totalità degli uffici e dei rispettivi Responsabili di posizione organizzativa”. Principi ribaditi anche dal presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, dott. Raffaele Cantone, che durante un incontro pubblico svoltosi il 16/10/2017 presso l’Università degli Studi “Luigi Vanvitelli”, ha dichiarato che la trasparenza è il vero grande antidoto alla corruzione. Cantone ha infatti evidenziato la necessità di rendere chiari e consultabili tutti i passaggi amministrativi, di qualsiasi procedura pubblica si tratti, esortando i cittadini ad esercitare il diritto, che è allo stesso tempo un dovere civico, di controllo, mediante l’accesso e la consultazione degli atti dei procedimenti, perché “…nelle democrazie evolute funziona così”. Spiegare però questi concetti a chi, come Lombardi e soci, non perde occasione per denigrare e cercare di mettere alla gogna i consiglieri di opposizione, rei soltanto di esercitare fino in fondo il compito assegnato loro dagli elettori, cioè quello di proposta e di controllo amministrativo dell’operato della maggioranza, è forse una impresa troppo ardua. Il diritto civico di cui parla Cantone, infatti, viene costantemente negato a Calvi Risorta, persino ad opera del segretario comunale che, nella veste di responsabile finanziario ad interim, non provvede alla predisposizione e alla pubblicazione di taluni atti ed informazioni di competenza del proprio settore (qualcuno ha visto la “Relazione di Inizio Mandato” o il “Conto annuale 2016”?) e che, nella qualità di responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, dovrebbe invece controllare l’esatto adempimento degli obblighi di pubblicazione da parte dei funzionari e segnalare gli esiti di tale controllo (assolutamente negativi) al Sindaco e al Nucleo di valutazione. Proprio il Nucleo di valutazione, infatti, dovrebbe svolgere le attività di verifica dell’attuazione dei suddetti adempimenti. In caso di mancato rispetto degli obblighi di pubblicazione, poi, dovrebbe segnalarlo all’ANAC e tenerne conto ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato ai responsabili di settore. Anche in questo caso, però, l’amministrazione si distingue per non aver ancora nominato il Nucleo di valutazione (o stanziato in bilancio le somme necessarie per tale nomina), ed il Sindaco per non aver formalmente individuato il Responsabile della trasparenza ed il Responsabile della Prevenzione della Corruzione, facendo così crollare tutto il sistema previsto nel Piano Anticorruzione. L’assoluta mancanza di trasparenza di questa amministrazione, peraltro, si manifesta non solo con la violazione del d. lgs. n. 33/2013, ma anche quando vengono negati i diritti e le prerogative riconosciute ai consiglieri comunali. Questi ultimi, infatti, hanno diritto di accesso a tutti gli atti e le informazioni rit30 giorni enuti utili per l’espletamento del proprio mandato, che devono essere resi loro disponibili con immediatezza e comunque entro dalla richiesta. Ma l’accesso viene pervicacemente negato, persino dopo 3 mesi, nonostante continui solleciti e diffide. L’ostruzionismo proviene finanche dallo stesso segretario comunale, il quale non fornisce alcun riscontro nemmeno ad una istanza di intervento, mediante potere sostitutivo, su una richiesta di accesso civico non evasa! E che dire di circa 30 determinazioni dirigenziali, alcune delle quali risalenti addirittura al mese di agosto, non ancora pubblicate all’Albo Pretorio al 16 di ottobre? O delle risposte approssimative, di massimo 4 righe, che il Sindaco fornisce alle interrogazioni presentate dal gruppo “Orizzonte comune” su tematiche di interesse collettivo, sempre supportate da puntuali riferimenti normativi e documentali? Sono forse queste l’etica e la trasparenza che, da programma elettorale, avrebbero dovuto caratterizzare l’operato dell’amministrazione Lombardi? A pensare male, la sistematica violazione del d. lgs. 33/2013, del Piano Anticorruzione, del d. lgs. 267/2000 e del regolamento del consiglio comunale, sembrerebbe piuttosto – conclude Marrocco – un tentativo di ostacolare l’attività dell’opposizione consiliare, ma questo stato di cose, caro Sindaco, oltre ad essere illegittimo ed antidemocratico, va soprattutto a discapito del diritto di accesso generalizzato garantito ai cittadini! Tienilo presente la prossima volta che pronuncerai parole importanti come etica, trasparenza, coerenza e competenza”.