Camorra / Arresti. 60mila euro a casa di un poliziotto: l’agente ai domiciliari. Sequestrati anche documenti ritenuti utili alle indagini e computer.
Il carrozziere che disattivava le microspie, alla richiesta di incontrare politici per risolvere le presonali pendenze con il fisco.
Gli agenti della Squadra Mobile di Caserta hanno perquisito la casa di uno dei poliziotti finiti agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della DDA sulle infiltrazioni della camorra. Posti sotto sequestro anche documenti ritenuti utili alle indagini e computer. Secondo indiscrezioni, gli inquirenti della DDA starebbero approfondendo le indagini anche nel campo politico, come quelle emerse nell’ambito dell’affaire M., che ha coinvolto l’ex ministro…
I due agenti di polizia arrestati avrebbero rivelato a terzi dopo averli acquisiti illecitamente attraverso indebiti accessi alle banche dati. L’insistenza della DDA è giusificata ad alcune circostanze emerse nelle indagini sul clan e che riguardano, un carrozziere del casertano arrestato e ritenuto in contatto con i capizona della cosca.
M. coprì nella sua officina le auto di presunti affiliati al clan e disattivò le spie installate dalla forze dell’ordine. Il carrozziere alcuni anni fa chiese allo stesso poliziotto C. di metterlo in contatto con politici istituzionali per risolvere le sue personali pendenze con il fisco, sollecitando il poliziotto a metterlo in contatto con un deputato.