Camorra / Provincia. Ordinanza di custodia cautelare eseguite all’alba di quest’oggi nei confronti di 10 soggetti ritenuti responsabili degli omicidi Menditti e Latino.
Il provvedimento ha portato ad identificare gli autori degli omicidi maturati nell’ambito della faida per il controllo delle attività illecite nel territorio tra le famiglie dei Piccolo e Letizia, alias “quaqquaroni” contro i Belforte, alias “mazzacane”.
Nella mattinata odierna gli agenti della Squadra Mobile di Caserta diretta dal vice questore Alessandro Tocco, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 10 persone ritenute responsabili dell’omicidio di Alessandro Menditti, avvenuto a Recale il 14 ottobre 2001, e di Ferdinando Latino, commesso a Marcianise il 14 febbraio 2001. Questi gli arrestati: Michelangelo Amato, 38enne di Caserta e residente a Capodrise; Domenico Belforte, 57enne di Marcianise, detenuto; Camillo Antonio Bellopede, 35enne di Caserta, detenuto; Pasquale Cirillo, 43enne di Marcianise, detenuto; Vittorio Musone, 63enne di Capodrise, detenuto; Gaetano Piccolo, 55enne di Marcianise, detenuto; Antonio Raucci, 35enne di Caserta, detenuto; Giuseppe Sparaco, 46enne di Capodrise, detenuto; Luigi Trombetta, 58enne di Marcianise, detenuto; Francesco Zarrillo, 45enne di Capodrise, detenuto. In particolare Bellopede, Raucci, Sparaco e Trombetta sono ritenuti responsabili dell’omicidio di Ferdinando Latino; Amato, Belforte, Bellopede, Cirillo, Museone, Piccolo, Sparaco e Zarrillo sono ritenuti responsabili dell’omicidio di Alessandro Menditti. Il provvedimento restrittivo è il frutto delle indagini che hanno portato ad identificare gli autori di due omicidi maturati nell’ambito della faida per il controllo delle attività illecite nel territorio di Marcianise che vede contrapposte da decenni anni le famiglie dei Piccolo e Letizia, alias “quaqquaroni”, contro i Belforte, alias “mazzacane”. L’attività investigativa delegata alla Squadra Mobile di Caserta è stata supportata dal riscontro delle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia tra cui Michele Froncillo, Bruno Buttone, Antonio Gerardi, Domenico Cuccaro e Claudio Buttone.