CAPUA. Scandalo Università e concorsi truccati: nell’inchiesta “Chiamata alle armi” due docenti dell’ex SUN, 59 gli indagati, 7 ai domiciliari.
L’università come strumento della politica casertana, riferimento nei centri di potere più significativi della provincia di Caserta.
Anche Manlio Ingrosso, docente del Dipartimento di Economia a Capua dell’ex SUN, Seconda Università di Napoli, ora Università “Vanvitelli” della Campania. Già in passato il docente è stato coinvolto in scandali giudiziari, sovente nominato in commissioni di controllo sia da politici di centro destra che di centro sinistra. Insieme ad altri, la Procura della Repubblica di Firenze ha chiesto, ma non ancora ottenuto, il suo arresto nell’ambito dell’indagine battezzata “Chiamata alle armi”, per il fatto che i vincitori dei concorsi lo diventavano non per merito bensì per una vera e propria chiamata alle armi. Insieme a Ingrosso, un altro docente dell’ex SUN, Amatucci, napoletano e figlio d’arte, lui si che è stato arrestato ed è ai domiciliari. I docenti arrestati sono alla fine sette: Guglielmo Fransoni, tributarista dello studio Russo di Firenze e professore a Foggia ma anche ex collaboratore di Stefano Ricucci, Fabrizio Amatucci, professore di Napoli, Giuseppe Zizzo, dell’università Carlo Cattaneo di Castellanza (Varese), Alessandro Giovannini, dell’università di Siena, Giuseppe Maria Cipolla dell’università di Cassino, Adriano Di Pietro dell’università di Bologna, Valerio Ficari, ordinario a Sassari e supplente a Tor Vergata a Roma. I docenti interdetti Massimo Basilavecchia dell’Università Luiss di Roma, Mauro Beghin dell’Università di Padova, Pietro Boria della Sapienza di Roma, Andrea Carinci dell’Università di Bologna, Andrea Colli Vignarelli dell’Università di Messina, Roberto Cordeiro Guerra, ordinario di diritto tributario a Firenze e nel cda di Starhotels, Giangiacomo D’Angelo dell’Università di Bologna, Lorenzo Del Federico dell’Università di Chiati, Eugenio Della Valle dell’Università Sapienza di Roma, Maria Cecilia Fregni dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Marco Greggi dell’Università di Ferrara e consulente ufficiale della commissione tributaria regionale dell’Emilia Romagna nonché docente presso la Scuola superiore della Magistratura, Giuseppe Marino dell’Università di Milano, delegato di Confindustria presso l’Ocse, Daniela Mazzagreco dell’Università di Palermo, Francesco Padovani dell’Università di Pisa, Maria Concetta Parlato dell’Università di Palermo, Paolo Puri dell’Università del Sannio, Livia Salvini della Luiss Guido Carli di Roma, Salvatore Sammartino dell’Università di Palermo, Pietro Selicato della Sapienza di Roma, Thomas Tassani dell’Università di Bologna, Loris Tosi dell’Università di Venezia Ca’ Foscari, Francesco Tundo dell’Università di Bologna. I docenti per i quali il gip si è riservato la valutazione dell’interdizione all’esito dell’interrogatorio. Augusto Fantozzi, ex ministro e dal 2009 rettore dell’Università Giustino Fortunato di Benevento. Andrea Fedele, Giovanni Eugenio Marongiu ex sottosegretario del primo governo Prodi, Andrea Parlato, Pasquale Russo, Francesco Tesauro, Carlos Maria Lopez Espadafor. I docenti indagati per i quali il gip ha rigettato la richiesta di misure cautelari. Roberta Giuseppina Antonietta Alfano, Angelo Contrino, Manlio Ingrosso, Giuseppe Marini, Andrea Mondini, Maria Pia Nastri, Giovanna Petrillo, Claudio Sacchetto. Nell’inchiesta era coinvolto anche il professor Victor Uckmar, che è morto alla fine del 2016.