Casalduni. Riavviare subito l’impianto rifiuti ed ampliarlo per il futuro in modo da concludere il ciclo dei rifiuti nel Sannio: l’unica soluzione in vista.
“Abbiamo solo spese e garantire 54 stipendi senza lavorare non è possibile. Per questo chiederò un incontro con la Procura”.
Questione Stir, così in merito il presidente della Provincia di Benevento, Claudio Ricci: “La situazione di Samte è complessa e non è di facile risoluzione. Abbiamo un’unica strada per salvare l’azienda: riavviare al più presto l’impianto di Casalduni e ampliarlo per il futuro, in modo da concludere il ciclo dei rifiuti nel Sannio”. Dall’incontro coi sindacati ed una delegazione dei 54 lavoratori della società la conferma che lo stabilimento non è ancora tornato in funzione, creando innumerevoli problemi per i lavoratori e per gli enti sanniti che si sono visti costretti a conferire i rifiuti in impianti di altre province con aggravio delle spese di trasporto. “L’unica soluzione – ha continuato Ricci – è quella di rimettere in moto al più presto la struttura. Non solo, bisogna immaginare un futuro nuovo per lo Stir cercando di realizzare un impianto di compostaggio che possa chiudere il ciclo dei rifiuti del Sannio. Sarebbe un vantaggio per tutti e per realizzarlo sto avendo dei contatti continui con la Regione”. Far far ripartire l’impianto sarebbe la soluzione ottimale per i lavoratori che avrebbero un futuro più certo ed una condizione importante per affrontare creditori e giudici il prossimo 13 dicembre. La condizione necessaria a tutto questo, però, resta il dissequestro dell’impianto che, “se le attività non riprenderanno per la Samte sarà dura. Abbiamo solo spese e garantire 54 stipendi senza lavorare non è possibile. Per questo chiederò un incontro con la Procura”.