Caserta. Caso Reggia, per i sindacati i turisti sono troppi, Felicori risponde che è falso. Così la Cgil: “L’integrità dei beni culturali è messa a dura prova da una discutibile gestione delle risorse umane”.

caserta reggia ferragosto“Anziché lanciare anatemi, sarebbe il caso che la dirigenza muovesse un duro monito alla politica affinché crei tutte le condizioni necessarie per permettere il rilancio…”.

“In riferimento a notizie di stampa apparse sulle cronache locali circa la vicenda degli intensi afflussi di visitatori alla Reggia di Caserta, si presenta l’occasione propizia per manifestare, ancora una volta, i gravi profili di criticità cui è sottoposta la tutela e la conservazione del nostro incommensurabile patrimonio artistico e culturale. La notifica arriva dalla FP CGIL Caserta, che riferisce, tra gli altri, sul caso particolare della Reggia di Caserta, dove le annunciate e sbandierate aperture straordinarie stanno determinando pesanti problemi e difficoltà al personale, alla sicurezza del sito ed a quella dei visitatori. Ancora una volta gli spot pubblicitari celano una realtà ben diversa da quella che si vorrebbe propinare all’opinione pubblica. La verità è che l’essenzialità dell’organico e la sua discutibile gestione, surrogata a mala pena da deleteri processi di privatizzazione, la mancanza di strumenti tecnologici idonei, l’assenza di un piano che ridefinisca il valore primario della tutela senza subordinarla ad una sbagliata idea di valorizzazione, stanno mettendo a dura prova la stessa integrità dei nostri beni culturali. Attribuire al Sindacato la responsabilità di voler contrastare l’attivismo dei neo direttori manager è il segno di una concezione meramente propagandistica che nulla ha a che vedere con la inderogabile necessità di coniugare la salvaguardia di un primario bene pubblico con la sua fruizione. Anziché lanciare anatemi, sarebbe il caso che la dirigenza muovesse un duro monito alla politica affinché crei tutte le condizioni necessarie per permettere ad un comparto, quale quello dei Beni Culturali, di assolvere appieno al suo ruolo strategico di motore del rilancio socio economico dei nostri territori e al contempo di farsi strumento primario di salvaguardia della nostra “memoria storica”, da lasciare integra alle future generazioni”.

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