PIEDIMONTE MATESE / NAPOLI. “Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della scomparsa di Caruso”, Franceschini dimentica Napoli e il Sud, Oliviero scrive al Ministro.
Il tenore Enrico Caruso è nato a Napoli nel febbraio 1873 da genitori originari di Piedimonte Matese: il padre, Marcellino Caruso era un operaio metalmeccanico, la madre, Anna Baldini, era una donna delle pulizie.
(nelle foto, Casa Caruso nel centro storico di Piedimonte Matese)
di Tommasina Casale
“Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della scomparsa di Caruso”, Franceschini dimentica Napoli e il Sud, Oliviero scrive al Ministro. Il Presidente del Consiglio regionale, Gennaro Oliviero, ha scritto al Ministro per la Cultura, Dario Franceschini, per rivendicare la presenza di un componente del prestigioso Teatro San Carlo di Napoli nel suddetto Comitato Nazionale. Napoli, infatti, è la città che ha dato i natali all’artista Internazionale e il Teatro San Carlo era da lui il più amato. “Ho letto con sincero interesse il decreto n. 157/2021 con il quale il Ministero della Cultura, da te brillantemente diretto, ha istituito il Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della scomparsa di Enrico Caruso – scrive il Presidente dell’Assemblea regionale rivolgendosi al Ministro Franceschini – Leggendo i componenti del Comitato, tra cui vi sono autorevolissimi rappresentanti ed esperti del settore culturale e musicale di rilievo nazionale, colgo l’assenza di istituzioni e riferimenti culturali della Campania e di Napoli che ha dato i natali all’illustre cittadino ed oggi raccoglie in sepoltura le sue spoglie in una cappella privata nel Cimitero di Santa Maria del Pianto alla Doganella divenuta meta di pellegrinaggio di numerosissimi amanti ed estimatori della canzone lirica e della straordinaria voce dell’indimenticato tenore partenopeo”. Il Presidente Oliviero chiarisce che la sua non vuole essere una rivendicazione campanilistica ma solo un modo per fornire un contributo alla lodevolissima iniziativa: “mi preme segnalarti la necessità di inserire tra gli organizzatori delle celebrazioni anche la Regione Campania e tra i componenti del comitato una espressione del Teatro San Carlo che è il teatro lirico tra i più famosi al mondo, modello di riferimento per i successivi teatri d’Europa e patrimonio dell’Umanità per essere stato inserito, in quanto teatro più bello del mondo, nei beni UNESCO”. Specificando altresì che: “la inclusione nel progetto del Teatro San Carlo, platea tra le più agognate dal tenore e la previsione di un appuntamento da celebrarsi per l’occasione in Campania, servono ad incrementare il valore dell’iniziativa e l’insorgere nel corso delle celebrazioni di discussioni che non aiuterebbero a far crescere il clima di coesione e forza che l’Italia in questo momento, attraverso l’esaltazione delle sue bellezze, è chiamata ad offrire al mondo”.