Caserta / Provincia. Giornata Internazionale Donne e Ragazze nella Scienza, Di Mauro (ADGI Caserta): “promuovere un nuovo modello di welfare per aiutare le scienziate di domani”.

“L’80% dei ricercatori impegnati nei centri di ricerca sono donne ma sulle loro spalle pesa anche la responsabilità di essere chiamate a scelte di vita spesso non conciliabili”.

di Gianrolando Scaringi

La missione per rendere la scienza più inclusiva sarà al centro dell’evento cittadino per celebrare la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza organizzato dalla locale sezione dell’Associazione Donne Giuriste Italia (ADGI) e dall’Istituto di Biochimica e Biologia Cellulare (IBBC) del CNR di Napoli.

L’evento

Tutta online, causa pandemia, l’iniziativa – che si svolgerà online giovedì 11 febbraio a partire dalle ore 16.00 sulla pagina facebook del Liceo Manzoni di Caserta – che partirà dal tema che l’ONU ha stabilito per la Giornata 2021, «Scienziate in prima linea nella lotta contro il covid-19», raccontando la scienza al femminile grazie all’intervento di numerose ospiti dal mondo dell’università e della ricerca.

Si partirà con i saluti della dirigente scolastica del Liceo Manzoni, Adele Vairo, e del direttore dell’IBBC CNR, Alessandro Soluri, per, poi, aprire alle testimonianze delle donne di scienza – Giuliana Catara (ricercatrice IBBC CNR), Giovanna Acampora (presidente CUG CNR), Anna Di Mauro (presidente ADGI Caserta), e Lucia Altucci (docente di medicina di precisione dell’Università Vanvitelli) – costruendo un percorso di esperienze e competenze volto a sottolineare l’importante ruolo della donna nel panorama scientifico contemporaneo».

Donne e scienza

«L’80% dei ricercatori impegnati nei centri di ricerca sono donne – racconta Giuliana Catara, ricercatrice IBBC CNR – ma sulle loro spalle pesa anche la responsabilità di essere chiamate a scelte di vita spesso non conciliabili. Mancano strutture di sostegno per le donne che vogliono fare scienza e non vogliono rinunciare a farsi una famiglia senza compromettere lo standard della qualità scientifica».

«Esiste un vasto panorama di scienza al femminile – continua Giuliana Catara – riconosciuto anche dal Nobel per la chimica 2020 ad Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna per lo sviluppo del metodo di editing genomico e noi vogliamo raccontarne a ragazze e ragazzi la parte migliore promuovendo la cultura della complementarietà e della collaborazione contro ogni disparità di genere».

Un welfare più inclusivo

«La scienza richiede talento e conoscenza – spiega Anna Di Mauro, avvocato e presidente della sezione ADGI Caserta – e la diffusione della conoscenza, anche attraverso i testimoni, serve a rinnovare la presenza delle giovani e dei giovani nei luoghi scientifici. L’Organizzazione delle Nazioni Unite si è imposta l’obiettivo di eliminare ogni forma di discriminazione entro il 2030, è un discorso che tocca più temi e più fronti ma che non può non partire dall’educazione.

«Oltre la metà degli iscritti alle facoltà scientifiche sono donne – conclude Anna Di Mauro – ma meno del 10% di queste raggiunge il livello apicale della ricerca, basti pensare che nel 2018 nessun premio Nobel è andato ad una donna. Le testimonianze che porteremo ai ragazzi aprono, invece, le porte del poco noto mondo della scienza al femminile sottolineando la necessità di un welfare più inclusivo e che guardi all’esigenza di quelle scienziate che non vogliono rinunciare alla famiglia. È un discorso da porre alla base della presenza femminile nel mondo della scienza e che va compreso sin da subito».

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