Caserta / Provincia. Mare, cielo e terra: l’artista casertano Luigi Ambrosio interpreta e racconta lo Stretto.

Un viaggio che saputo dare enorme spazio ai visionari: fisici, biologi, scienziati, filosofi, artisti, architetti, paesaggisti, geologi, scrittori, entomologi, paleontologi e storici uniti tutti sotto lo sguardo di Morgana.

di Roberta Buonpane

Originario di Napoli ma casertano d’adozione già da tempo: il giovane artista Luigi Ambrosio, è tra i protagonisti di Morgana Vede – festival dello stretto, un viaggio che saputo dare enorme spazio ai visionari: fisici, biologi, scienziati, filosofi, artisti, architetti, paesaggisti, geologi, scrittori, entomologi, paleontologi e storici uniti tutti sotto lo sguardo di Morgana, partecipi tutti della stessa “reale visione”: lo stretto di Scilla e Cariddi. Luigi, da tempo residente a Caserta dove è riuscito a trovare una sua dimensione ben definita, è una sorta di pioniere dell’electroart, realizzata con materiali di risulta assemblati e rivestiti di fili elettrici, attualmente uno dei pochi artisti viventi ad utilizzare questa tecnica. “Morgana vede”, contribuisce a rafforzare l’immagine di Reggio Calabria e di Messina rivolgendosi ai suoi abitanti, nel tentativo di ridestare in loro la consapevolezza dello straordinario valore di cui sono custodi, ma vuole soprattutto coinvolgere ed attrarre i tanti turisti offrendo loro spazi, contenuti e la grande bellezza che giace nelle acque dello Stretto, nelle pieghe della terra e nelle sfumature dorate del cielo.

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