Caserta / Provincia. Usura nei confronti di un locale imprenditore: prestiti usurai con tassi d’interesse fino al 2500%.
Previsto anche un vero e proprio “piano di ammortamento” del debito in base al quale l’imprenditore avrebbe dovuto versare una rata mensile di mille euro per 10 anni.
Operazione di servizio posta in essere dai Finanzieri della Compagnia di Caserta che, nella mattinata odierna, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura, nei confronti di L.P., classe ’91, di Caserta, in quanto ritenuto gravemente indiziato della commissione di attività usuraie ed estorsive, ai danni di un piccolo imprenditore locale operante nel settore dell’organizzazione di eventi e spettacoli. Le attività investigative, sviluppate attraverso intercettazioni telefoniche, audizioni di persone informate sui fatti nonché appostamenti e pedinamenti hanno consentito di acquisire rilevanti conferme indiziarie in ordine alle gravi condotte attribuite a L.P., compresa la ricostruzione del prestito usurario (con applicazione di tassi d’interesse fino al 2500%), nel cui ambito era previsto anche un vero e proprio “piano di ammortamento” del debito in base al quale l’imprenditore avrebbe dovuto versare una rata mensile di euro 1.000,00 per 10 anni.
IL COMUNICATO DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA
Nella mattinata odierna, la Guardia di Finanza di Caserta ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, su richiesta di questa Procura, dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di L.P., classe ‘91, di Caserta, in quanto ritenuto gravemente indiziato della commissione di attività usuraie ed estorsive, ai danni di un piccolo imprenditore locale operante nel settore dell’organizzazione di eventi e spettacoli. Gli elementi che hanno portato alla tempestiva ed urgente adozione della misura restrittiva sono stati acquisiti nell’ambito di mirate investigazioni che, nel giro di poco più di un mese, sono riuscite a riscontrare quanto dichiarato dalla presunta vittima in una denuncia presentata qualche settimana prima agli stessi finanzieri. In particolare, l’imprenditore aveva rappresentato che, nel novembre 2019, per fare fronte a impellenti necessità finanziarie legate alla sua attività economica e non avendo più la possibilità di rivolgersi agli ordinari canali bancari, si era visto costretto a richiedere un prestito al P., confidando di poter rimborsare in breve tempo il debito contratto (pari a complessivi 15 mila euro, di cui 10 mila a titolo di capitale e 5 mila sotto forma di interessi, con un tasso iniziale del 600%), grazie agli introiti che gli sarebbero derivati da alcuni eventi già programmati per la prossima stagione. Tuttavia, anche a causa del lockdown conseguente allo scoppio dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, l’imprenditore non era riuscito a restituire la somma originaria pattuita (che, nel frattempo, era repentinamente lievitata in ragione degli elevati tassi di interesse imposti dal patto illecito, fino a raggiungere un importo di 190 mila euro), così da indurre il P. a esercitare gravi azioni di natura estorsiva, culminate sia in aggressioni fisiche che in esplicite intimidazioni e minacce, persino di morte, nei confronti dell’imprenditore e della sua famiglia (“ti ammazzo”, “ti sequestro fìno a quando non mi porti tutti i soldi”, “ti taglio la gola” “butto giù dal balcone prima a te e poi a tuo padre”). Intimorito e pressato da tale escalation di violenze, l’imprenditore si era visto costretto a consegnare una somma di denaro pari a circa 70 mila euro, stentatamente raccolta presso parenti ed amici. Le successive attività investigative, sviluppate attraverso intercettazioni telefoniche, audizioni di persone informate sui fatti nonché appostamenti e pedinamenti hanno consentito di acquisire rilevanti conferme indiziarie in ordine alle gravi condotte attribuite al P., compresa la ricostruzione del prestito usurario (con applicazione di tassi d’interesse fino al 2500%), nel cui ambito era previsto anche un vero e proprio “piano di ammortamento” del debito in base al quale l’imprenditore avrebbe dovuto versare una rata mensile di euro 1.000,00 per 10 anni. L’operazione odierna costituisce un’importante testimonianza del costante presidio esercitato dalle Istituzioni per contrastare il grave fenomeno de1l’usura soprattutto a seguito dell’aggravarsi della crisi economica generata dal1’emergenza sanitaria in corso, obiettivo peraltro cristallizzato in un apposito “Protocollo d’intesa” sottoscritto da questa Procura insieme al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta e alla Camera di Commercio di Caserta, proprio allo scopo di fornire adeguato supporto alle vittime e consentire il tempestivo avvio delle relative indagini da parte degli organi inquirenti.