CASTEL CAMPAGNANO. Il prossimo 21 febbraio al Bio agriturismo “L’ape e il Girasole” la cena “speciale” dedicata al baccalà.

castel campagnano ape e reginaArrivò per la prima volta in Italia intorno al 1432, quando una spedizione guidata dal capitano veneziano Pietro Guerini o Querini, naufragò sulle sponde dell’isola di Rost, una delle isole più sperdute della Norvegia.

di Antonella D’Avanzo

Il Bio agriturismo “L’ape e il Girasole” di Castel Campagnano (Ce), sabato 21 febbraio, propone una nuova serata a tema dedicata ad una eccellenza entrata a far parte da lungo tempo nella cucina tradizionale campana e nelle cucine popolari: il baccalà. Una cena “speciale” nata dalla voglia di sperimentare qualcosa di nuovo e di valorizzare questo alimento che non troviamo tra i prodotti offerti dall’azienda agrituristica. È uno dei cibi più amati ed apprezzati dai napoletani e per la precisione da tutti i campani, i più forti consumatori di baccalà d’Italia. Una passione che dura tutto l’anno con un picco significativo a Natale, quando sulle tavole non può mancare. A conferma di questa passione, le più grandi aziende italiane di importazione e di conservazione del baccalà si trovano in Campania, alle pendici del Vesuvio. Questo incredibile prodotto, generalmente proveniente dalla Norvegia, è il risultato della salatura dei filetti di merluzzo bianco, la razza più pregiata. Il metodo del “sotto sale” è un sistema di conservazione che risale al 1400 e, probabilmente, furono i Baschi i primi ad utilizzare questa tecnica. Ha una storia antica: arrivò per la prima volta in Italia intorno al 1432, quando una spedizione guidata dal capitano veneziano Pietro Guerini o Querini, naufragò sulle sponde dell’isola di Rost, una delle isole più sperdute della Norvegia. Per il ritorno in patria, il capitano decise di portare con sé un po’ del pesce secco che ai norvegesi piaceva tanto e che avevano in abbondanza, il baccalà. Il successo di questa nuova pietanza fu immediato, sia per il buon sapore che la caratterizza, sia perché era meno costosa e di più facile conservazione rispetto ai pesci locali. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti e oggi il baccalà è l’ingrediente principe di molte ricette della cucina napoletana. L’ape e il Girasole per l’occasione presenta piatti a base di questo prelibato merluzzo accostati al Suino Razza Casertana. Un connubio particolare, invitante e stuzzicante. Ad aprire le danze, un tagliere di salumi di Suino Razza Casertana con formaggi del territorio, miele e confettura e un mantecato di baccalà con patè di olive di Gaeta; a seguire, paccheri con baccalà, capperi e pomodorino e bocconcini di baccalà con lardo di maiale nero profumato al limone. La zuppa inglese per dessert preceduta dalla frutta di stagione. In abbinamento ai piatti: i vini dell’azienda vitivinicola Ca’stelle di Castelvenere (Bn).

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