Maddaloni. Pirite, toluene, benzene: ecco i veleni interrati in grande quantità nella Masseria Monti, tra Maddaloni e Caserta.

Masseria Monti

Stanno trovando dunque drammatica conferma le voci che si erano già diffuse negli ultimi tempi e che parlavano di Masseria Monti come di una gigantesca discarica abusiva che avrebbe ingoiato duecento tonnellate e più di rifiuti altamente tossici.

Pirite, benzene e toluene, i nomi dicono che si tratta di veleni, veleni in grande quantità rinvenuti in seguito ai carotaggi ordinati dalla Procura della Repubblica del tribunale di Santa Maria C.V.  nella ex cava di tufo situata in località Masseria Monti, tra Maddaloni e il capoluogo e i cui risultati saranno resi noti nei prossimi giorni sulla base delle perizie depositate dai tecnici e basate sui prelievi di acqua e di terreno effettuati alcuni mesi fa. Dai carotaggi realizzati è emerso che la profondità della discarica supera i dieci metri e che negli anni è stata riempita con materiale proveniente da aziende dislocate in tutta Italia, anche se sembra che solo alcuni stabilimenti presenti soprattutto in Toscana, Piemonte e Sicilia siano in grado di lavorare la pirite, una lega naturale formata da ferro e zolfo e impiegata per produrre acido solforico e per l’industria siderurgica, le cui ceneri, ad alto contenuto di ossido di ferro e molto tossiche e cancerogene, sono materie prime utilizzate dai cementifici. Stanno trovando dunque drammatica conferma le voci che si erano già diffuse negli ultimi tempi e che parlavano di Masseria Monti come di una gigantesca discarica abusiva che avrebbe ingoiato duecento tonnellate e più di rifiuti altamente tossici. Eppure, a leggere il recente decreto trasformato in legge dello Stato dal Parlamento, la città di Caserta non rientra nelle aree ritenute a rischio e per le quali la stessa legge prevede uno screening sanitario gratuito per gli abitanti.

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