VAIRANO PATENORA / SAN MARCO EVANGELISTA. Cultura apistica a Fiera Agricola, CoNaProA e Coldiretti insieme per il territorio: “l’80% delle produzioni agricole e piante spontanee dipende dalle api”.

san-marco-evangelista-api-fiera-agricolaEvento organizzato dal Consorzio Nazionale Produttori Apistici di Vairano Patenora, ospiti a Fiera Agricola di Coldiretti.

di Adele Consola

Una Sala Mediterraneo gremita di gente. Questo il risultato dell’importante seminario sulle “Patologie apistiche” organizzato dai ragazzi del Consorzio Nazionale Produttori Apistici di Vairano Patenora, ospiti a Fiera Agricola di Coldiretti, che sabato 22 aprile hanno raccolto ancora una volta con successo l’entusiasmo di un settore in fermento, quello apistico. Si. Tanto e tale è l’effetto che suscita l’apicoltura oggi. Presenti in sala anche, ma non solo, i corsisti della seconda edizione del Corso di formazione per diventare Apicoltori promosso dal Gruppo VolAPE, e in particolar modo dall’Associazione Interprovinciale Apicoltori Casertani e Napoletani di cui fanno parte anche i componenti del CoNaProA. Ad introdurre i lavori Riccardo Terriaca, direttore del CoNaProA, che ha evidenziato quanto l’interesse per il settore apistico aumenti nel tempo e come, considerando gli iscritti del Corso che si sta tenendo parallelamente anche in Molise, l’età media di quest’anno sia aumentata: “A differenza dello scorso anno si stanno avvicinando a questo settore non solo giovanissimi e curiosi ma anche chi ha una maturità e una cultura più elevata, segno che è il momento buono per fare sul serio”. Ha precisato Terriaca. Gli onori di casa li ha fatti il Direttore Coldiretti Caserta Angelo Milo che, riconoscendo il forte impulso che l’AIACeNa sta dando in questo settore sul territorio casertano, ha espresso tutta la sua vicinanza e supporto a nome di tutta la Coldiretti. Nella duplice veste di vicepresidente del CoNaProA e delegato regionale di Coldiretti Giovane Impresa Gennaro Granata ha testimoniato l’entusiasmo di essere apicoltore rappresentante dei giovani di Coldiretti. E a proposito di produzioni d’eccellenza e aria salubre Maria Cristina Masi, dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, ha esposto il progetto della Regione Campania oggi fondamentale per sgretolare ulteriormente l’incubo “Terra dei Fuochi”, il Qr Code. Una certificazione di qualità per i prodotti agroalimentari campani che consentirà alle aziende di attestare la salubrità delle proprie produzioni. Nel vivo dell’argomento è entrato Luciano Ricchiuti, Responsabile Unità Apicoltura dell’Istituto Zooprofilattico Superiore Abruzzo Molise. “L’emergenza sanitaria che investe l’apicoltura di tutto il mondo da diversi anni, – ha dichiarato Ricchiuti – sta minando gravemente lo stato di salute dell’alveare, mettendo a serio repentaglio la sopravvivenza del patrimonio apistico mondiale, con ripercussioni gravissime sia sulle produzioni agricole che sull’ambiente naturale, a seguito della mancata azione impollinatrice che le api esercitano sulle piante. In un documento ufficiale delle Commissione Europea, il contributo annuale delle api apportato alle produzioni agricole europee è stimato 30 miliardi di euro, circa l’80% delle produzioni agricole e delle piante spontanee dipende dall’attività impollinatrice delle api. Gli apicoltori dunque oltre a lavorare per le proprie aziende lavorano anche per quelle agricole e per l’intera comunità. Per questo che è necessario sostenere questa categoria di operatori ad affrontare l’onere sempre più gravoso che deriva dalla gestione degli alveari, anche e forse soprattutto istaurando un dialogo tra la categoria degli agricoltori sul delicato ma cruciale tema dell’utilizzo sostenibile degli agrofarmaci”.

Stampa

comment Nessun commento

Sii il primo a lasciare un commento alla notizia

mode_editLascia un commento

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.

menu
menu