DRAGONI. Arrestato 50enne del posto per atti sessuali in danno a minorenni: aveva ridotto in pessime condizioni un 24enne fidanzato di sua nipote.

miranda paride

L’uomo da anni abusava di due sue nipoti, irretite sin dalla giovanissima età, circa 10 anni. Per lui  scatta anche l’interdizione perpetua dall’Ufficio di Tutore e dall’Ufficio di Curatore, interdizione legale durante la pena, interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Alle prime ore di oggi, agenti della Squadra Mobile di Caserta diretta dal Vice Questore  Alessandro Tocco, hanno tratto in arresto Paride Miranda, 50enne di Dragoni, in esecuzione  di ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Napoli, all’esito  negativo del ricorso in Cassazione presentato da Miranda contro la sentenza del Tribunale di  Santa Maria Capua Vetere, 1° Sezione, che lo aveva condannato a 7 anni di reclusione per atti  sessuali in danno di minorenni. Le indagini avevano preso avvio nell’anno 2009 allorquando era  stato ricoverato presso l’Ospedale di Caserta in gravi condizioni un giovane di anni 24,  fidanzato di una studentessa universitaria. Sul posto si erano immediatamente portati gli Agenti  della Squadra Mobile al comando del Sostituto Commissario Rosa Cimmino, da anni  responsabile della Sezione della Squadra Mobile che si occupa dei reati in danno delle donne e dei minori. Dopo una  inziale e comprensibile reticenza, i due fidanzati avevano riferito alla Cimmino che la vittima era stata ridotta in quelle  condizioni da uno zio della ragazza che lo aveva selvaggiamente picchiato per motivi di gelosia. Le ulteriori approfondite  indagini avevano consentito di acclarare che l’uomo da anni abusava di due sue nipoti, irretite sin dalla giovanissima età, circa 10 anni. Nessun sospetto avevano mai avuto i genitori delle due sorelle che, letteralmente soggiogate e terrorizzate, mai avevano confidato ad alcuno quanto erano costrette a subire. Ovviamente, la più grande delle due, avendo avuto la possibilità di confidare al suo fidanzato l’intera vicenda, era stata da questi difesa per sottrarla alle ancora pressanti richieste dello zio. La terribile testimonianza resa dalle due sorelle, la cui veridicità gli inquirenti ed i  Magistrati hanno ampiamente dimostrato, ha portato alla condanna dello zio “mostro”, ora confermata anche dalla Suprema Corte di Cassazione. Miranda è stato condotto presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere da cui sarà scarcerato nel 2016, in quanto dall’atto primo arresto, avvenuto nel luglio 2009, è stato già detenuto anche se in  regime di arresto domiciliari. Al predetto sono state inoltre comminate le seguenti pene accessorie: interdizione  perpetua dall’Ufficio di Tutore e dall’Ufficio di Curatore, interdizione legale durante la pena, interdizione perpetua dai pubblici uffici.

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