Venafro / Isernia. Eccedenze alimentari e beni a fine vita, la proposta di legge Lattanzio contro gli sprechi.
Presentata in data odierna da Nunzia Lattanzio, la proposta di legge regionale rubricata: “ Norme per la limitazione degli sprechi, l’uso consapevole delle risorse e la sostenibilità ambientale, attraverso recupero e utilizzo di eccedenze alimentari e beni a fine vita”. L’iniziativa legislativa intende avviare un percorso normativo utile a favorire buone prassi di economia solidale. Le politiche nazionali, internazionali ed europee, da anni rivolgono particolare attenzione al tema degli sprechi alimentari.
Dai dati FAO, emerge che un terzo del cibo del mondo, viene regolarmente sprecato; uno spreco intollerabile se si pensa al miliardo di persone nel mondo che soffrono la fame. Già nel settembre del 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha adottato formalmente i nuovi obiettivi di sviluppo nell’ambito dell’agenda 2030: dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030, mentre, in Italia, dal febbraio 2016 è attiva la campagna di prevenzione dello spreco alimentare: “Spreco zero 2016. Un anno contro lo spreco”, che ha come tema la conservazione del cibo quale misura essenziale di educazione alimentare. Il dettato normativo presentato a firma della Presidente Lattanzio, si compone di 15 articoli che definiscono gli obiettivi e le finalità di riduzione degli sprechi e riduzione dell’impatto ambientale causato dai rifiuti alimentari. In particolare, all’art. 4, si promuove la diffusione, da parte della Regione, di iniziative di recupero dei prodotti alimentari prossimi alla scadenza, al fine di favorire lo sviluppo di una rete di solidarietà tra enti, imprese ed associazioni no profit. È inoltre consentita la cessione a titolo gratuito dei prodotti alimentari. All’art. 5, si prevede l’istituzione dei centri di riuso comunali: spazi a disposizione di tutti i cittadini per contrastare la cultura dell’usa e getta, con la finalità di sostenere la diffusione della cultura del riuso e di promuovere il reimpiego e il riutilizzo dei beni usati, consentendo alle fasce più deboli della popolazione la possibilità di ottenere, a titolo gratuito, una certa quantità di beni non nuovi ma ancora in grado di essere utilizzati. “Con detta iniziativa – ha dichiarato la Presidente Lattanzio – intendo avviare l’apertura di un dibattito serio su nuove politiche di economia solidale che vadano incontro ai bisogni vitali del cittadino, nell’ottica di una riorganizzazione del sistema di produzione e distribuzione del cibo e dei beni a fine vita”.