Faicchio / Solopaca. La Guardia di Finanza denuncia 3 persone, il conducente e il proprietario di un autocarro ed il conducente di una escavatrice: sorpresi a operare abusivamente nel fiume Titerno.

faicchio

L’operazione è scaturita da attività info-investigativa attraverso la quale i militari di Solopaca hanno sequestrato un’area di 2.000 mq. all’interno dell’alveo del fiume Titerno, nella Comunità Montana del Titerno: l’area era interessata da un’attività estrattiva abusiva di materiale fluviale, sabbia e pietrisco.

La Guardia di Finanza di Solopaca ha denunciato tre persone, tra cui il conducente e proprietario di un autocarro ed il conducente di una escavatrice, sorpresi a operare abusivamente nell’alveo del fiume nel comune di Faicchio. Le accuse sono di conduzione di escavazione abusiva di sabbia dal fiume Titerno , in località Marafi del comune di Faicchio (BN), furto aggravato, danneggiamento e deturpamento ambientale. L’operazione è scaturita da attività info-investigativa, a seguito della quale i militari della Tenenza di Solopaca hanno sottoposto a sequestro in località Marafi, Agro del Comune di Faicchio (BN) un’area di circa 2.000 mq., ubicata all’interno dell’alveo del fiume Titerno (Area Comunità Montana del Titerno), in quanto l’indicata area era interessata da un’attività estrattiva abusiva di materiale fluviale (sabbia e pietrisco), posta in essere da soggetti identificati, privi di qualsiasi autorizzazione per svolgere tale attività. L’attività di servizio si è conclusa con il sequestro oltrechè dell’area interessata di circa 2000 mq., anche di n. 2 mezzi d’opera, mc. 200 di materiali inerti fluviali, nonché con la denuncia a piede libero all’A.G. dei tre soggetti per la violazione degli artt. 624, 625 e 734 del Codice Penale, nonché per violazione del D.P.R. n. 357/1997, concernente il Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche e D.lgs. n. 42/2004, concernente il Codice dei beni culturali e del paesaggio. Dalle indagini effettuate è emerso che l’attività illecita si protraeva da diversi giorni con sottrazione del materiale fluviale in quantitativi di gran lunga superiori di quelli sequestrati con danni ambientali di notevole entità. E’ noto che le escavazioni abusive nei fiumi producono danni alla flora e alla fauna e che determinando l’erosione delle sponde dei fiumi mettendo a rischio idrogeologico la zona interessata. Sono in corso accertamenti, in quanto non è da escludere che il materiale estratto abusivamente, potesse essere poi ceduto in nero, dopo la sua lavorazione, ad imprese operanti nel settore delle costruzioni.

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