AILANO. False certificazioni SOA per gli appalti pubblici, beccati anche sei casertani nell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza.

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Emiliano Pinelli di Ailano (nella foto, il Comune) avrebbe ottenuto la falsa attestazione per l’affidamento di lavori pubblici da un imprenditore di Lusciano, Nicchio.

51 gli indagati dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Roma relativa alle false attestazioni Soa per gli appalti pubblici: tra essi ci sono anche 6 casertani. L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza, ha riguardato una società organismo di attestazione, SOA, che ha coinvolto pure pubblici funzionari, imprenditori e professionisti che ora dovranno tutti rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di corruzione e falso. Le indagini hanno riguardato una SOA, appunto, con sede a Roma, deputata al rilascio della certificazione della capacità economica, professionale e tecnica dell’impresa di eseguire le opere oggetto di aggiudicazione, certificazione obbligatoria per la partecipazione a gare di appalto per l’esecuzione di lavori pubblici. I casertani coinvolti sono Antonella Marro di Capodrise, responsabile economica della ATT.I.CO. Sta e collaboratrice del capo Roberto Gentilini, che avrebbe partecipato attivamente alla gestione dell’organismo di attestazione delle imprese esterne alla Soa nella disponibilità di Gentilini. Quindi l’imprenditore nativo di Parete ma residente a Lusciano Raffaele Nicchio, dominus della Nicchio Costruzioni,  intermediario in fittizie cessioni di rami d’azienda sotto le direttive di Gentilini”; indagata anche il rappresentante legale della Nicchio Costruzioni Patrizia Moccia di Lusciano e l’imprenditore Emiliano Pinelli di Ailano che avrebbe ottenuto la falsa attestazione per l’affidamento di lavori pubblici proprio da Nicchio. Infine Alessio e Paolo Cagnola di Casaluce, amministratore e rappresentante legale della Ghea Sistem Srl che ottengono una falsa attestazione di qualità dalla Vive Srl.

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