Festival di Sanremo / lavoratori CUB. Viaggio pagato con una colletta. Erano in 4: hanno finto il malore di una donna, complice, per distrarre il sistema di sicurezza e salire sulla balaustra.

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Gesto disperato dei quattro, sicuramente, per un’azione fatta per mancanza di fondi di sostentamento delle loro famiglie. Si legge però nelle note scovate dalle forze dell’ordine che qualcuno di loro ha una lunga lista di precedenti penali, da resistenza a pubblico ufficiale alla Daspo (divieto di frequentare manifestazioni sportive pubbliche), a reati penali vari.

Sarebbero stati in quattro i lavoratori del CUB, Consorzio Unico di Bacino di Napoli e Caserta, interessati al blitz al Festival di Sanremo dell’altra sera. I soldi per arrivare in Liguria e comprare i biglietti li avrebbero avuti da una colletta fatta tra i lavoratori stessi, circa 800 colleghi. Circa 460 euro raccolti per viaggio e biglietti, ma alla fine forse ne è valsa la pena.  Uno di loro è Antonio Sollazzo, che ha riferito tutto a stampa e forze dell’ordine. “Volevamo fa sapere a tutti che siamo senza stipendio da 17 mesi e che da anni attendiamo notizie sul nostro futuro, Avevamo altre intenzioni, solo avvicinarci ai fotografi e chiedere al presentatore Fabio Fazio di leggerci in diretta la nostra lettera, ma senza azioni eclatanti. Poi, quando abbiamo visto la balaustra io e Marino Marsicano (il complice) ci siamo saliti sopra ed abbiamo iniziato ad urlare per attirare l’attenzione. Lo so, è stato brutto, ma noi siamo disperati. Altri due complici sono stati interessati della vicenda: la donna Rosaria Pascale, quella che ha finto il malore, e Salvatore Ferrigno“. Gesto disperato dei quattro, sicuramente, per un’azione fatta per mancanza di fondi di sostentamento delle loro famiglie. Si legge però nelle note scovate dalle forze dell’ordine che qualcuno di loro ha una lunga lista di precedenti penali, da resistenza a pubblico ufficiale alla Daspo (divieto di frequentare manifestazioni sportive pubbliche), a reati penali vari.

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